
di Gioia Chiostri
Un motore nuovo per traghettare verso mete pensate, chi la forza fisica degli arti inferiori non supporta più. Il passo in avanti lo si compie con il cervello proteso al futuro. L’associazione Nucleo Operativo Volontari della Protezione Civile di Tagliacozzo, questa volta, ha davvero superato tutte le aspettative del caso. All’incirca una settimana fa, è partita una raccolta fondi ai fini di uno scopo davvero ‘speciale’, ossia l’allestimento di un Furgone Fiat Ducato, attrezzato con sollevatore per il trasporto di due carrozzelle, rivolto a persone in difficoltà motoria o prive di mezzi di trasporto adeguati. L’obiettivo principe è quello di aiutarle a raggiungere sia le strutture sanitarie che eventuali strutture di aggregazione sociale. In parole povere, si tratta di dotare di un paio di gambe meccaniche, funzionanti e spedite chi quelle gambe, per destino, sorte o caso, non le ha.
Sul sito internet [url”http://www.buonacausa.org/cause/ducato”]http://www.buonacausa.org/cause/ducato[/url] è possibile per chiunque donare un contributo – seppur minimo – ai fini dell’accumulo della somma necessaria per l’acquisto e l’allestimento della pedana.
{{*ExtraImg_218995_ArtImgRight_300x224_}}Il furgone, di fatti, per essere ‘attivato’, necessita solo dell’elemento più importante, ossia dell’indispensabile sollevatore per poter trasportare le carrozzine dei disabili. Costo del lavoro d’impianto: 7 mila e 900 euro più il 22% di Iva. Una spesa ingente, che, com’è ovvio, non può essere suffragata dai soli operatori dell’Associazione stessa. L’Associazione, dal canto suo, si è già fatta carico dell’acquisto del furgone, comperato all’incirca un anno e mezzo fa, e della sistemazione della carrozzeria. E’ a tutti gli effetti già di proprietà del Nucleo associativo, con motore pronto a partire incluso, ma tutt’ora fermo per via della sola pedana mancante. Un’idea, del colore dell’altruismo, che, nei giorni grigi di oggi, brilla come una medaglia al valore. Il furgone è stato acquistato in parte con fondi cumulati dall’Associazione stessa e, in parte, attraverso donazioni giunte dagli sponsor principali da sempre al fianco del Nucleo tagliacozzano della Protezione Civile.
{{*ExtraImg_218996_ArtImgRight_300x224_}}Un membro storico dell’Associazione, di nome Christian, spiega la genesi del progetto e il suo motivo di fondo. «Noi della Protezione Civile, da sempre impegnati su tutti i fronti delle emergenze, abbiamo deciso, all’unisono quasi, di fare qualcosa di buono e utile anche nel settore sociale e, quindi, di uscire un poco dai ranghi di quello emergenziale, da sempre di nostra competenza. Tanti sono gli ostacoli che, giorno dopo giorno, i disabili sono costretti a superare in solitudine per via di un ausilio dovuto che spesso non arriva mai. Semplicemente, abbiamo pensato di aiutare persone non autosufficienti dal punto di vista motorio, a ‘scavalcare’ le tante barriere architettoniche e concettuali che, nella Marsica, si parano di fronte alla loro voglia di ‘camminare’. Già da tempo, ad esempio, aiutiamo un signore di 81 anni, che risponde al nome di Gino, ad arrivare in ospedale per poter svolgere la dialisi. Da solo non potrebbe mai farcela in quanto abitante di una zona ‘scomoda’ dal punto di vista logistico. Ha dimora a Verrecchie, frazione di Cappadocia. Così, per i tre mesi estivi, quando Gino torna da Roma per villeggiare nella Marsica, lo accompagniamo noi, tre volte a settimana, per fare in modo che porti a termine il servizio di dialisi qui, all’Ospedale di Tagliacozzo». I fondi raccolti tramite il sito internet Buonacausa.org, durante la settimana appena trascorsa, ammontano a più di 1000 euro totali, donazioni degli sponsor comprese.
{{*ExtraImg_218997_ArtImgRight_300x224_}}Il corpo non sempre fa da specchio a ciò che la testa vuole e pretende. Per questo, nel mezzo di un campo spaesato e attonito quale la nuova generazione di oggi, c’è necessità di idee ‘volontarie’. L’Associazione, attiva sin dal 1995 e partecipante da quella data storica a tutte le attività messe in opera dalla Protezione Civile, è un gioiello ben calibrato nel regno marsicano. Nel 2015, l’associazione spengerà venti candeline sulla torta della competenza. «Il furgone dispone di nove posti in totale – spiega Christian in ultima istanza – se aggiungessimo, come si ha in mente di fare, due posti per sedie a rotelle, andremmo praticamente a perdere solo quattro posti. Una perdita minima, quindi, a fronte di un’aggiunta di lusso».
La ‘base’ del Nucleo Operativo Volontari della Protezione Civile di Tagliacozzo ha dimora proprio all’entrata della città d’arte stessa. Al suo interno, la stanza per le riunioni sull’Emergenza, con monitor incluso e tavolo centrale, «ne ha viste di decisioni repentine ma riflettute prese nell’arco di sole 24 ore. Quando scoppiò l’emergenza neve nel 2012, questa stanza era un fuoco di idee».
{{*ExtraImg_218998_ArtImgRight_300x224_}}«Per divenire membro della protezione civile, occorrono – afferma Christian, sorridendo – due fototessere, venti euro per la quota d’iscrizione, il riempimento del modulo d’iscrizione e il certificato medico che ‘legittima’ il possedere una sana e robusta costituzione. Per ora, contiamo 60 membri in attivo, più due distaccamenti, oltre a quello di Tagliacozzo. Nel nostro ‘esercito del bene’, abbiamo anche dei diciottenni. Questo, ovviamente, è un nostro orgoglio e vanto. Il più piccolo volontario si chiama Nico ed è del ’97». L’età minima per far parte del gruppo è di 16 anni almeno, «ma si diventa operativi da 18. C’è bisogno, – aggiunge ancora Christian – oggi, di fare bene. Non importa con quale intensità. La giusta direzione, a volte, è fatta anche di mani tese in avanti, non solo di salti in lungo».
{{*ExtraImg_218999_ArtImgRight_300x224_}}La zona anteriore della base del Nucleo di Protezione Civile è ancora da ristrutturare. Al centro vi è una porta metallica che si spalanca sulla zona adibita all’officina, dove si attuano i lavori di riparazione dei mezzi a disposizione dell’Associazione. A destra e a sinistra, due larghe stanze accolgono strumenti indispensabili per riportare alla luce la tranquillità della vita perduta. Si trova lì, di fatti, una pompa idrovora fra le più grandi d’Abruzzo. «La Protezione Civile – dice Christian – ha svolto, per tutti i tre mesi estivi, un ruolo fondamentale a livello di lotta agli incendi boschivi. Le divise, d’ordinanza e antincendio, le abbiamo in dotazione anche grazie al nostro maggiore sponsor, la Salcef, che ha acquistato tutti gli indumenti, sia quelli tecnici per l’antincendio, che i classici. A lei, va sicuramente un sentitissimo ringraziamento da parte nostra». I locali della base operativa tagliacozzana, sono stati ricavati da stanze adibite inizialmente ad altro. Un ex mattatoio, ad esempio, è divenuto, sotto i ferri della ristrutturazione, operata dai volontari stessi, un’officina. La cucina della struttura è predisposta, inoltre, in caso di emergenza, a sfamare più di 100 persone nell’immediato. Le grate delle finestre, infatti, si abbassano e lasciano ‘passare’ il cibo dall’interno all’esterno. «Il prima possibile, la sede tagliacozzana vedrà la messa in cantiere e la successiva inaugurazione di una sala corsi, in progetto già da tempo. Da quest’inverno, cominceranno i lavori».
{{*ExtraImg_219000_ArtImgRight_300x224_}}Buoni i rapporti, stando a quanto dice Christian, col comune di Tagliacozzo. «Il sindaco è prima di tutto un amico, l’amministrazione ci sostanzia con un contributo annuo, il quale, davvero, non manca mai». Il dramma del Nucleo Operativo di Tagliacozzo, di fatti, va di pari passo con un altro dramma generale, quello della crisi economica. «I fondi sono sempre di meno, dico la verità. Dalla Regione, ad esempio, percepiamo un rimborso per l’attività antincendio che svolgiamo regolarmente, ma, molto spesso, queste entrate stentano ad arrivare. Speriamo che la situazione migliori il prima possibile, anche perché il nostro lavoro abbisogna anche di basi economiche solide». Di recente, inoltre, in seno all’Associazione, è stata procreata una nuova ‘consorella’, che guarda precipuamente all’aspetto sanitario. Il suo nome è ‘Oriente Onlus’ ed è un’associazione che si occupa perentoriamente di emergenze legate alla salute; dispone, ad oggi, di un’ambulanza, pronta a partire assieme a tutti gli altri mezzi disponibili, ma appartenenti alla Protezione civile. La neoassociazione è composta da pochi membri, per ora, ma «è una realtà che promette bene, nonostante sia appena partita». In progetto, l’arrivo di un altro mezzo «necessario», quale il muletto per il sollevamento di oggetti pesanti, già acquistato dall’Associazione stessa.
{{*ExtraImg_219001_ArtImgRight_300x224_}}Capitolo da non saltare, quando ci si accosta al libro aperto della Protezione Civile, è quello dei corsi offerti. «Sono vari – spiega ancora Christian – il più vicino a livello temporale, è quello in programmazione domenica prossima, 12 ottobre. Verrà, nella nostra sede, un’associazione di Ovindoli ad espletare un corso sull’utilizzo dei moduli antincendio. 18 persone verranno addestrate sia a livello teorico che pratico. Nei mesi autunnali e invernali, inoltre, la protezione civile di Tagliacozzo dà l’imprinting ai ragazzi con numerosi corsi programmati, come quello in cartografia e orientamento, composto da vari step, ossia lo standard, da eseguire in montagna e ‘l’elevato’, da espletare, invece, in ambiente innevato. A novembre, inoltre, partirà il corso in ‘Strategie operative protocolli e impiego del mezzo aereo in emergenza’, del quale una parte verrà eseguita a Tagliacozzo – quella teorica – e una parte all’Aeroporto di pratica di Mare, in collaborazione con la Polizia di Stato, che metterà a disposizione i suoi elicotteri. «A breve, vedrà la genesi anche il corso in manovre di corda, utile per imparare ad imbracare persone ed oggetti e riuscire a trasportarli su vari livelli di altezza. «A L’Aquila, – spiega ancora Christian – in piena emergenza terremoto, ad esempio, laddove non v’erano più le scale da poter utilizzare per salire ai piani superiori, ci siamo votati alle corde. Molti dei nostri operatori, poi, sono abilitati in BLSD».
{{*ExtraImg_219002_ArtImgRight_300x224_}}«Con L’Aquila – racconta infine Christian – abbiamo avuto un rapporto molto stretto e profondo. La notte del terremoto, partì una prima squadra, che arrivò sul luogo del dramma verso le 5 e mezzo del mattino. Successivamente partirono altre due squadre dalla nostra zona. Ciò che ricordo con più terrore, sono gli sciacalli e la loro azione distruttiva, un incubo dopo l’altro, praticamente». Nel futuro dell’Associazione, c’è anche il progetto di un mezzo anfibio, atto al controllo del territorio. «Essendo un mezzo polivalente, può muoversi su qualsiasi tipo di terreno; inoltre, a fronte di un allagamento, può benissimo essere utilizzato anche su acqua. In Abruzzo, non se ne vedono molti, ma dall’ultimo dramma di Pescara allagata, sotto i nostri ponti mentali è trascorsa anche questa idea innovativa. Lo aspettiamo nel 2015 per il benessere della nostra Marsica». Fede, credo, volontà e altruismo. Un sistema di valori trasparente, soprattutto, «che non ha paura di diffondersi a testa alta. Gli uomini e le donne della Protezione civile hanno innata la credenza in un mondo perfettibile. Per me, la polemica di per sé è sterile e senza vita. Se le cose non vanno, si tirano in su le maniche della propria camicia e si comincia a scavare nel tunnel del buio di adesso. Uno spiraglio, prima o poi, arriva. Basta volerlo e desiderarlo e, soprattutto, mantenere vive le pupille, puntate su quell’unico obiettivo da raggiungere. Chiudere gli occhi sulle storture di adesso non serve a nulla. Muoversi è prioritario; ognuno è un volontario dentro di sé: basta solo imparare a conoscere a fondo la propria energia e porla, anche per un giorno solo, al servizio degli altri».
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