
E’ fissato per domani il processo di appello sul filone di accusa più importante per le morti e i crolli del terremoto del 6 aprile 2009 che ha distrutto L’Aquila e il suo circondario causando 309 vittime: si tratta del processo di appello alla Commissione Grandi Rischi, l’organo consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri i cui sette esperti in primo grado sono stati condannati a sei anni di carcere per omicidio colposo e lesioni colpose.
In sostanza i sette esperti, molto conosciuti anche a livello internazionale, sono stati condannati per aver fornito false rassicurazioni alla popolazione aquilana al termine della riunione del 31 marzo del 2009, cinque giorni prima del tragico sisma: secondo l’accusa, molti cittadini non hanno attuato la precauzione tradizionale di uscire di casa dopo le due scosse che nella serata del 5 aprile hanno preceduto quella delle 3.32 della mattina immediatamente successiva, proprio per quei messaggi rassicuranti lanciati al termine del primo incontro storico fuori Roma dell’organismo.
Un incontro voluto dall’ allora capo della protezione civile Guido Bertolaso, sotto indagine in un filone parallelo proprio da parte della Corte d’appello dopo due richieste di archiviazione da parte della procura della Repubblica respinte dal giudice per le indagini preliminari.