
«L’operazione mediatica ha avuto negli imputati i puntuali esecutori». E’ uno dei passaggi dell’intervento dell’avvocato Gianfranco Iadicola, una delle parti civili, in rappresentanza dell’avvocato Maurizio Cora che il 6 aprile del 2009 nel crollo della sua casa, ha perso la moglie la figlia.
Per circa una ora e mezzo il legale, nella prima udienza del processo di appello alla commissione grandi rischi, ha confermato il castello accusatorio contro gli esperti dell’organo consultivo condannati in primo grado per aver forbito false rassicurazioni alla popolazione aquilana al termine della riunione della Cgr all’Aquila il 31 marzo 2009, a cinque giorni dalla tragica scossa.
«La finalità assegnata da Bertolaso alla riunione Cgr era quello di placare le preoccupazioni degli aquilani, il giorno prima anticipava al telefono il tenore dei futuri assunti – ha continuato – Non c’è spazio alcuno per dubitare che sia stata acquisita nel processo la certezza dell’atteggiamento rassicuratore oggetto di colpa – ha spiegato ancora – Gli esperti della commissione grandi rischi sostenevano cento scosse libereranno energia e non ci sarà una scossa forte. Non c’è spazio alcuno per dubitare che sia stata acquisita nel processo la certezza dell’atteggiamento rassicuratore oggetto di colpa». Secondo il legale, «la valenza logica risolutiva sta nelle parole dell’assessore Stati che ringrazia la Cgr perché potrà rassicurare la popolazione».
L’udienza si è conclusa con questo intervento. E’ stata aggiornata a venerdì 17.