‘Genitori si diventa’, una scuola aperta all’adozione

di Claudia Giannone
L’adozione: un tema divenuto ormai da moltissimo tempo fondamentale all’interno della nostra società, ma che ha ancora bisogno di molte puntualizzazioni. Soprattutto quando si parla nell’ambito scolastico, sono diversi gli spunti da trovare sull’argomento e, proprio per questo, le riflessioni che vengono messe in atto possono dare un aiuto concreto alle famiglie, da entrambe le parti.
L’associazione “Genitori si diventa”, nata nel 2004, si sta occupando proprio di questo tema: l’adozione è un’operazione importante sia dal punto di vista sociale che culturale. Inutile ribadire quanto importante possa essere questa scelta per i bambini che, in Italia, trovano uno scenario migliore rispetto a quello che in precedenza erano costretti a vivere. Ma, allo stesso tempo, anche il Paese che si prepara ad ospitare questi nuovi cittadini può crescere e trovare beneficio: si tratta, infatti, anche di un’integrazione culturale, destinata a sensibilizzare la popolazione in riferimento ad un argomento così delicato.
Impossibile affermare, inoltre, che non ci siano dei problemi anche per le famiglie che scelgono di adottare dei bambini: il gesto, più che lodevole, può senza dubbio portare molta felicità nei cuori dei genitori che si apprestano ad accogliere nella propria casa persone che non hanno avuto la stessa fortuna degli altri loro coetanei, ma allo stesso tempo i genitori devono prepararsi per affrontare delle vicissitudini che riguardano innanzitutto l’integrazione dei loro figli in un mondo molto spesso ancora chiuso dal punto di vista psicologico.
Altri problemi riguardano senza dubbio l’iter che bisogna seguire per arrivare ad adottare: un lungo e complesso percorso che darà soddisfazioni, ma sembra quasi una montagna impossibile da scalare.
Nonostante tutto, però, la felicità di aver aiutato dei bambini in difficoltà prevale su ogni cosa. Per questo motivo, tra il 2010 ed il 2013 il numero di adozioni è stato molto elevato: 14.000 bambini con le adozioni internazionali e 4.000 con quelle nazionali. Numeri davvero importanti, numeri che fanno sì che nelle scuole il numero di ragazzi pronti ad una nuova vita siano sempre di più.
Presente, nel corso del convegno sul tema a L’Aquila, Dania Aniceti, dirigente responsabile del Settore Politiche Sociali e Cultura del Comune dell’Aquila. «Credo nella condivisione delle esperienze e nella collaborazione – ha affermato – e sono certa che questo progetto darà molti frutti. La scuola ha un ruolo importantissimo non di sostituzione ma di supporto ai genitori, sia a coloro che adottano, sia a coloro che possono dare un aiuto per la loro integrazione. Spero si arrivi ad un Protocollo d’intesa e a delle linee guida per andare avanti».
Tante le collaborazioni già attuate tra l’associazione e il Miur, che ha accolto altre proposte e ha posto l’accento sui problemi che si sono creati nel corso degli anni. Fondamentale, nel 2013, un Protocollo d’intesa sottoscritto con il Coordinamento delle Associazioni familari Adottive e affidatarie in Rete, per «agevolare l’inserimento, l’integrazione e il benessere scolastico degli studenti adottati». O ancora, l’anno precedente, la scelta di un insegnante referente per l’adozione con un ruolo di mediazione tra scuola e famiglia.
Molteplici, dunque, le iniziative portate avanti a favore di coloro che solo adesso, grazie all’adozione, possono respirare aria pulita e vivere come tutti i bambini dovrebbero. Serenamente.
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