Progetto Case, opposizione all’attacco

14 ottobre 2014 | 15:19
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Progetto Case, opposizione all’attacco

di Claudia Giannone

In seguito alla convocazione della Quinta Commissione sullo spinoso problema del Progetto Case, molti sono i problemi all’Ordine del giorno per l’opposizione del Comune dell’Aquila.

Il progetto C.a.s.e., un tema molto discusso all’interno della città, era balzato al centro dell’attenzione nel settembre del 2012, quando il sindaco Massimo Cialente aveva deciso di acquisirlo, con onere totalmente a carico del Comune. Con esso, però, il primo cittadino aveva fatto sì che il Comune stesso acquisisse tutto ciò che ne conseguiva, tra cui la gestione, i costi e gli espropri. A ricordarlo, nel corso di una conferenza stampa, sono stati i consiglieri comunali di opposizione Daniele Ferella, Giorgio De Matteis, Emanuele Imprudente e Luigi D’Eramo.

Ora la situazione che era stata ‘predetta’ da Giorgio De Matteis e del suo schieramento, secondo l’opposizione, sembra essere divenuta realtà: nel momento in cui il progetto C.a.s.e. è passato tra le mani della città dell’Aquila tutti i legami rimasti con lo Stato sono stati tagliati. Conseguenza inevitabile? Secondo i consiglieri di opposizione saranno gli aquilani a subire gli effetti di questo grande passo.

L’errore di fondo, per l’opposizione, è stato rappresentato dalla chiusura dell’emergenza: una «responsabilità gravissima» che ha fatto sì che, in poco tempo, la città si trovasse ad affrontare un enorme problema e a farlo gravare solo sulle proprie spalle. Mentre Cialente affermava che queste abitazioni potevano rappresentare un grande patrimonio per tutti, secondo l’opposizione si stava invece andando verso una situazione che solo successivamente sarebbe esplosa.

{{*ExtraImg_219837_ArtImgRight_300x168_}}Molti i problemi di cui occuparsi al momento: gli isolatori, i costi di manutenzione ordinari e straordinari, oltre ovviamente ai debiti pregressi: un grave peso sulle spalle dell’amministrazione comunale. Solo nella giornata di ieri, per la questione dei tetti, che al momento sta rappresentando la maggior parte dei grattacapi, sono stati chiesti, secondo quanto riferito dai consiglieri di opposizione, 500 mila euro: essendo, però, una complicazione riguardante le infiltrazioni, secondo l’opposizione non si tratterà affatto di un problema strutturale, ma di una difficoltà da coprire, ancora una volta, attraverso le tasse.

Un altro guaio che, secondo l’opposizione, va a colpire la città riguarda il numero di alloggi disponibili: sono cinquanta, attualmente, le strutture a disposizione dei cittadini. Si spera, dunque, che la situazione non vada ad espandersi ulteriormente, ma nessuno può avere la certezza che si tratti di un caso limitato, anzi.

«Sembra – ha affermato De Matteis – che ci sia un atteggiamento di fastidio quando si cerca di fare luce sul più grande dramma economico e finanziario. Questo rappresenta un vero e proprio disastro e dissesto finanziario del Comune dell’Aquila. Le tasse, in questo modo, andranno ad aumentare e arriveranno al massimo».

Come se non bastasse, sempre secondo quanto riferito dall’opposizione, un altro dato è emerso nel corso della giornata di ieri: nel 2011 era stato effettuato un collaudo provvisorio dello stesso progetto C.a.s.e., ma la successiva acquisizione, secondo quanto riferito dai consiglieri, sarebbe avvenuta senza un collaudo definitivo che potesse essere definito pratico, bensì naturale. L’importanza dei collaudi, dunque, secondo l’opposizione, sarebbe stata come accantonata. Un problema sul quale, nel corso dei prossimi giorni, molti saranno gli interventi, per cercare di far luce su un tema che gli aquilani stanno lentamente scoprendo, loro malgrado.