
È ancora stallo sui pagamenti delle spettanze arretrate a imprese e consulenti impegnati nella ricostruzione post-sisma dell’Aquila da parte della Direzione regionale del ministero dei Beni culturali.
E anche oggi alcuni imprenditori hanno protestato negli uffici aquilani del Mibact. Il blocco persiste dal 16 aprile scorso, scadenza del mandato dell’allora direttore, Fabrizio Magani, il quale poi, nonostante la conferma verbale del ministro Franceschini, non è stato più ufficialmente in sella ed è stato trasferito a Roma, complice il suo coinvolgimento in un’inchiesta della Procura aquilana su presunte tangenti nella ricostruzione di beni culturali.
Il nuovo direttore, Francesco Scoppola, nonostante gli annunci fatti al termine di incontri con l’Ance Abruzzo, non ha ancora firmato alcun mandato. Direttore dell’Umbria, Scoppola è stato nominato ad interim fino al 30 novembre, quindi all’Aquila non può lavorare con continuità: da una decina di giorni la sua nomina è stata ratificata dalla Corte dei conti con la firma depositata alla Banca d’Italia, condizione, quest’ultima, determinante per sbloccare i mandati di pagamento.
Secondo quanto si è appreso il debito accumulato dal Mibac si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Molti imprenditori, impegnati negli appalti Mibac per la ricostruzione post terremoto, da settimane lanciano l’allarme sul fatto che senza i pagamenti rischiano il collasso.