
di Lorenzo Di Cola
INTER
HANDANOVIC 6: il mazzo di carte che porta nel risvolto dei pantaloncini ad inizio partita si rivela un ottimo passatempo. Nell’intervallo resta in campo per terminare un solitario che non riesce. JOLLY
RANOCCHIA 5.5: capitan presente e futuro suona la carica sbagliando tutte le note ed i suoi danno il via libera a Callejon che segna una doppietta. STONATO
VIDIC 5: una volta era considerato uno dei migliori centrali d’Europa, oggi non è altro che un giocatore da Inter. VENI, VIDI, VIDIC
JUAN JESUS 6: eliminati definitivamente i resti del capello biondo, torna a pestare malleoli come fossero insetti non graditi in casa. MATTATORE
OBI 5: Mazzarri lo schiera dall’inizio del match per garantire maggiore visibilità commerciale all’omonima azienda di bricolage. SPONSOR – dal min. 57 MBAYE 5: entra per portare utilità alla squadra ma dimostra a tutta l’Italia quanto capisce di calcio Mazzarri. CAPRO ESPIATORIO
HERNANES 6.5: i bookmakers quotano la capriola nelle esultanze a 1.01. Da oggi sa che non potrà più presentarsi a Napoli per il resto dei suoi giorni. WANTED
KOVACIC 6.5: compra da Zuniga due sacchi di plastica celesti zeppi di magliette firmate. Torna a casa e realizza che valgono quanto la maglietta di Biabiany. PIVELLO
MEDEL 6.5: dopo le ultime prestazioni degne del miglior Walter Gargano, torna a dire la sua in Cileno stretto a centrocampo. TRA(DU)TTORE – dal min. 80 GUARIN 6: se avesse mandato in curva anche il pallone del primo pareggio, alla prossima a San Siro avrebbe ricevuto più fischi di Mazzarri. SALVO
DODÒ 5.5: il Molinaro di Rio de Janeiro indovina un cross come gli italiani indovinano la combinazione vincente del Superenalotto. In pieno recupero mette dentro la prima palla decente ed Hernanes pareggia. 5+1
PALACIO 6: el Trenza corre per tutta la partita come un dannato perché i giocatori del Napoli tentano continuamente di rubargli la treccia per cercare di rivenderla su Ebay a 0,99 €. FUGGITIVO – dal min. 87 ‘MVILA sv.
ICARDI 5: da quando Wanda Nara è in dolce attesa, il miglior castigatore di donne del Ventunesimo secolo ha cancellato dal proprio dizionario il vocabolo “goal”. ESTINTO
NAPOLI
RAFAEL 6: per un portiere, prendere goal da Guarin è più umiliante di un paragone con Perin. Dopo la partita, il medico del Napoli gli ordina una cura a base di antidepressivi. PAZIENTE
ZUNIGA 5.5: soffre l’assenza di Yepes da Milano, con il quale aveva aperto il suo miglior canale di distribuzione di erbe made in Colombia. BAMBA
ALBIOL 6.5: in pochi anni passa dalle partite al Camp Nou contro l’undici di Guardiola a quelle di San Siro contro Mazzarri. RETROCESSO
KOULIBALY 5: deve per forza avere qualche dote nascosta, altrimenti non si spiega la sua costante presenza sul rettangolo di gioco. PACCO BOMBA
BRITOS 6: Benitez lo lancia dal primo minuto puntando sulla presunta versatilità dell’esterno partenopeo. Dimostra di essere un giocatore da costruire. BRICOS – dal min. 74 GHOULAM sv
LOPEZ 6: il cugino di Jennifer Lopez arriva a Milano con la speranza di fare shopping nella città della moda ma deve accontentarsi delle bancarelle di San Siro. ARRANGIATO
INLER 5: Kovacic sistema il suo prossimo Carnevale rubando la maschera da Leone allo Svizzero, senza la quale il centrocampista partenopeo rivela la sua terribile identità. SMASCHERATO
CALLEJON 7: giocava nel Real Madrid e si vede: scende in campo con il Rolex e perde banconote da 50 € dai calzettoni. RICCO
HAMSIK 5: da quando ha provato una nuova marca di gel non è più il Marekiaro che tutti conosciamo; sta diventando l’elemento negativo della squadra. SPACCANAPOLI – dal min. 61 JORGINHO 6: non basta scrivere il proprio nome con il suffisso “Inho” per somigliare a Gervinho. BRUTTA COPIA
INSIGNE 6: sbaglia più palloni in un tempo che congiuntivi in un’intervista, sta entrando nella sua fase calante. LUNA – dal min. 68 MERTENS 6: si diverte a giocare in velocità con i difensori dell’Inter: lancia il pallone in avanti, si allaccia gli scarpini, corre a riprenderlo ed arriva comunque prima di Ranocchia e Vidic. RUBA BANDIERA
HIGUAIN 5.5: la sua arma segreta ormai è l’insulto in dialetto napoletano stretto; l’arbitro, dopo averlo ammonito, non sa che ritroverà la casa completamente svaligiata. DELINQUENTE
A NAPOLI C’È UNA STRADA CHE SI CHIAMA SPACCANAPOLI. SE ANCHE MILANO NE AVESSE UNA SIMILE COME SI CHIAMEREBBE?
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