
Inaugurata questa mattina la nuova sala per il parto in acqua all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
{{*ExtraImg_220844_ArtImgRight_300x192_}}«Il presidio del capoluogo abruzzese – precisa la Asl in una nota – offre così un’opzione in più alle donne, alzando ulteriormente l’asticella della qualità, grazie alla generosità dell’Ammi (Associazione nazionale mogli medici italiani), presieduta da Maria Grazia Tatti e coadiuvata da Rosanna Fain Bonda Mastrangelo, che ha acquistato la vasca per lo ‘speciale’ parto e l’ha donata all’ospedale dell’Aquila nel post-sisma». Presenti, tra gli altri, il manager della Asl 1 Giancarlo Silveri, il direttore sanitario aziendale Teresa Colizza, il professore Gaspare Carta, direttore di Ostetricia, la dottoressa Sandra Di Fabio, direttore Neonatologia e Tin, il direttore sanitario del San Salvatore Giovanna Micolucci e molti altri direttori di servizi.
Un’esperienza, quella della nascita in acqua, appannaggio, in Abruzzo, di pochi presìdi ospedalieri e che si accompagna a benefici psico-fisici nel rapporto mamma-figlio.
{{*ExtraImg_220845_ArtImgRight_300x192_}}«Il parto in acqua – precisa la Asl – sarà possibile solo per donne con gravidanze non a rischio e, ovviamente, limitatamente ai parti naturali. Per assistere al meglio le partorienti, il personale ha seguito un articolato corso di formazione professionale che ha riguardato ostetriche, ginecologi e neonatologi».
L’attuazione del progetto del parto in acqua è stata resa possibile dalla generosità dell’Ammi che ha acquistato la vasca e l’ha donata all’ospedale di L’Aquila nel post-sisma. «Oltre che al decisivo atto di generosità dell’associazione – sottolinea la Asl – il progetto “parto nel liquido” si deve alla sensibilità del manager Asl 1 Giancarlo Silveri e all’impegno dei responsabili dei servizi interessati, in particolare di Carta, direttore di Ostetricia e Ginecologia e del direttore di Neonatologia nonché del Dipartimento Materno-infantile Di Fabio».
{{*ExtraImg_220846_ArtImgRight_300x192_}}La nascita in acqua dà una serie di «importanti benefici» tra cui «il rilassamento della muscolatura (e quindi meno dolore) e un più intenso contatto mamma-neonato».
«Sono davvero molto grato all’associazione mogli medici italiani – ha commentato Silveri – che ci ha donato la speciale vasca e che ha dimostrato non solo grande generosità verso di noi, ma anche e soprattutto pazienza e tenacia per perseguire questo obiettivo».
{{*ExtraImg_220847_ArtImgRight_300x192_}}Il ‘pianeta-nascita’, al San Salvatore, si avvale di due servizi come Ginecologia e Neonatologia-Tin (Terapia intensiva neonatale). «Quest’ultimo servizio, che tratta parti prematuri (tra la 23esima e la 37esima settimana) assiste circa 104 parti pre-termine l’anno – precisa la Asl – Per quanto riguarda Ostetricia e Ginecologia, nonostante il calo verticale della natalità in quasi tutti gli ospedali italiani, anche nel 2013 il reparto è riuscito a mantenersi su standard di tutto rispetto come numero di parti: al di sopra della considerevole soglia di 1.000, per la precisione 1.021. Nei primi 7 mesi di quest’anno, Ostetricia ha registrato un aumento delle nascite: 45 in più tra gennaio e luglio 2014 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno».
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