L’Aquila universitaria, donatori di vita in città

24 ottobre 2014 | 17:42
Share0
L’Aquila universitaria, donatori di vita in città

di Gioia Chiostri

Universitari scudieri di promesse adulte e di passioni bambine. Ma anche, e non solo, guerrieri della Solidarietà.

Questo accade a L’Aquila, nel crocicchio di speranze e sensazioni allevate quotidianamente quale una – seppur sempre meno frequentata – Università. Assume contorni di rosa sbocciata, la bocca socchiusa di un ragazzo che domanda perché. Assume il colore di un sapore dimenticato, il credo di un giovane che dona agli altri la parte più intima di sé. L’Associazione ‘Logos’, pietra miliare dell’associazionismo giovanile e studentesco in quel del capoluogo di Regione, ha indetto per il giorno 28 ottobre venturo la prima ‘Giornata universitaria del donatore’.

Una manifestazione giovanile e cittadina allo stesso tempo, che guarda in faccia l’assenteismo solidale comune e generale dei tempi recenti e che mette in pratica il dogma di una volta: quel ad oggi trucidato ‘[i]do ut des[/i]’ (sconfitto, spesse volte, dal grido materialistico di bisogno personale). L’Università degli studi di L’Aquila, o meglio, la sua linfa vitale, quale il popolo studentesco, parteciperà quest’anno all’edizione 0 della Giornata dedicata alla donazione del sangue. Un trampolino metafisico di lancio che parte da un giorno a tema per approdare alla creazione di un’abitudine sana ed esercitata con regolarità.

{{*ExtraImg_221134_ArtImgRight_300x341_}}Il presidente dell’Associazione culturale, Claudio Vernarelli, spiega la genesi, il motivo di fondo e l’obiettivo prefisso da raggiungere che si nascondono dietro il palcoscenico della solidarietà ‘sanguigna’. Una giornata dedicata alla sensibilizzazione per la donazione del sangue. Una gesto di altruismo che molti giovani riescono ad avere nel loro bagaglio di esperienze solidali. Perché la necessità di organizzare una giornata ‘universitaria’? «La ‘Giornata universitaria del donatore’ – risponde a IlCapoluogo.it – nasce dalla volontà di alcuni ragazzi dell’associazione di sensibilizzare gli studenti dell’Ateneo verso una tematica molto importante che molte volte viene sottovalutata. Purtroppo, abbiamo più volte constatato come questa semplice prassi sia nella maggior parte delle volte ignorata o non presa in considerazione solo per il fatto che nessuno si attivi per un passaparola efficace e convincente. Forse non tutti gli studenti sono a conoscenza che presso l’Ospedale San Salvatore ci sia un centro trasfusionale molto efficiente, funzionale e capace di rendere la donazione del sangue una chiacchierata tra amici. Con meno di venti minuti si fa tutto».

La pratica del sangue donato coinvolge ad oggi numerosi studenti delle Facoltà dedicate proprio alla salute dell’altro. Alunni di Medicina, Infermieristica, Ostetricia e scienze affini hanno assunto la donazione del sangue come una regola di vita quasi francescana. Logos, però, si propone di estendere la prassi anche ad altri giovani universitari, che non conoscono magari il modo di metterla a frutto in una città ancora seviziata dall’ombra micidiale e invisibile del Sisma, quale la città di L’Aquila.

{{*ExtraImg_221135_ArtImgRight_300x199_}}L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Logos, attiva in città da circa un anno di tempo occorso. Si tratta di «un’associazione che opera nelle scuole superiori, nelle università e nel mondo civile e che ha come obiettivo quello di diffondere iniziative di carattere culturale e promozione sociale su svariate tematiche quali: il volontariato attivo, il dibattito culturale, politico ed economico. Tematiche molto sentite in una città che ha subito una grande ferita in passato ma che saprà rialzarsi proprio attraverso queste iniziative di collaborazione e sensibilizzazione. La scelta del nome, infatti, – continua Claudio – non è casuale; Logos deriva dal greco antico e potremmo tradurlo con il termine italiano di ‘parola’ o ‘discorso’».

Un’associazione nata dalla volontà e coraggio consimili di un gruppo di amici aquilani – e non – che «ha sempre percepito e recepito – aggiunge Claudio – il bisogno di poter dare un’alternativa culturale in una città che sembrava priva di punti di riferimento. Siamo attivi dallo scorso ottobre, e possiamo affermare con grande orgoglio che nel nostro primo anno di attività abbiamo organizzato oltre dieci eventi culturali e sociali in città, quali: presentazione di libri, raccolta viveri per le persone meno agiate, promozione di progetti europei, dibattiti sul futuro dell’università in città e in Italia o la raccolta tappi di plastica per finalità sociali».

Il volto solidale, altruista, paziente e scrupoloso, in questo caso, ha acquisito le sembianze di una compagine studentesca, attiva però su tutti i fronti del civile e del sociale. Non sempre gli steli che sorreggono il nettare conducono saggio nutrimento al fiore. Eppure, una città calpestata spesse volte dai suoi stessi abitanti ha generato una corolla così ricca di sfumature rasserenatrici. I giovani, davvero, se vogliono, hanno in mano l’arma del cambiamento: l’idea futuristica di un vivere migliore e diverso.

L’evento solidale e sensibilizzante non è patrocinato dal Comune aquilano. «Questa volta – spiega il presidente di Logos – non abbiamo voluto chiederlo per non far sembrare l’iniziativa troppo burocratica o pensante da parte degli studenti partecipanti. Questo non vuol dire che non ci possano essere forme di collaborazione in futuro; anzi, siamo sempre disponibili per poter creare eventi cittadini che possano coinvolgere il maggior numero di persone possibili. Speriamo, infatti, che questa iniziativa possa trovare un vasto risconto tra gli studenti, così da poterne organizzare altre in futuro coinvolgendo anche associazioni dedite alla donazione del sangue sia a livello locale che nazionale. Proviamo a lanciare un piccolo segnale di cambiamento, in fondo, con la speranza che venga recepito al più presto!».

Martedì prossimo, in pieno clima universitario, ragazzi non solo di città ma anche pendolari e da fuori Regione potranno far valere il loro aspetto solidale e affaccendato per l’altro, che è sempre, lo si ricordi, mai un oppositore, ma il prolungamento senziente del proprio braccio.

A L’Aquila, la donazione del sangue è una realtà che fatica ad acclimarsi. Pochi donatori, il più delle volte nascosti nel buio del silenzio delle azioni. Informare non solo aiuta a crescere le coscienze, ma, qualche volta, salva vite e spalanca nuove porte altrimenti inaccessibili.

«La donazione del sangue, a nostro avviso, – afferma Claudio – forse non gode della pubblicità o della sensibilizzazione necessaria per potersi affermare su grandi numeri a livello locale. Per questo, proprio in una città come L’Aquila, pensiamo che possa attivare la coscienza di chi purtroppo crede ancora che questa prassi sia solo ‘una perdita di tempo’. Inoltre, a breve, tenteremo di istituire una giornata a tema fatta di seminari e dibattiti in città con associazioni quali la Croce Rossa Italiana e l’Avis per tentare maggiormente di sensibilizzare lo studente universitario sulla donazione del sangue con esempi fattivi di persone che da molto tempo lavorano su questa tematica in maniera capillare».

La giornata si articolerà in due fasi ben distinte e disambiguate: nella prima parte della giornata, i ragazzi partecipanti verranno accolti da personale medico specializzato presso il Centro trasfusionale dell’ospedale aquilano. Verranno illustrati i benefici della donazione del sangue e le modalità con cui essa si svolge. Nella seconda fase della giornata, dedicata alla sensibilizzazione, tutti i ragazzi faranno colazione assieme, gratuitamente, presso il bar dell’ospedale. «Questo affinché – dice Claudio – i ragazzi si scambino fra di loro le opinioni in merito e i commenti a riguardo: un piccolo modo per socializzare e un momento di piacere collettivo dopo un grande gesto di altruismo».

Un commercio di pensieri e parole, dopo il ponte mentale e fisico gettato al bisogno dell’altro. L’Aquila, per una giornata intera, diverrà davvero il centro del mondo in fatto di circolazione di spiriti e di globuli rossi. Nel vecchio crocevia universitario, si incontreranno anche gli uomini volontari del domani, coloro, cioè, che oggi regalano ad uno sconosciuto una loro gelosissima goccia di vita vissuta.

«In questa prima giornata – spiega ancora Claudio – non è prevista la partecipazione dei docenti dell’Università degli studi di L’Aquila. Purtroppo non abbiamo avuto modo di poterci organizzare adeguatamente coinvolgendo anche i professori, ma siamo sicuri che di certo saranno favorevoli ad una donazione volontaria in futuro. Noi rimarremo a disposizione per tentare di fugare ogni dubbio a riguardo».

Ma il vero nocciolo seminascosto della questione è: L’Aquila ‘giovane’ può ripartire anche da queste manifestazioni? Può riscoprirsi unita anche grande ad una giornata a tema? «Certamente – afferma a gran voce Claudio – il volto giovanile dell’Aquila parte anche da queste piccole manifestazioni, create per coinvolgere molti studenti e fare solidarietà. Questo è un mezzo per far conoscere il problema della cronica mancanza di sangue nelle nostre strutture ospedaliere; vogliamo così creare una rete umana di donatori pronti in caso di ogni evenienza, perché tutti sappiano che facendo il bene si sta bene».