Tribunale Avezzano contro Cialente

25 ottobre 2014 | 13:08
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Tribunale Avezzano contro Cialente

Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano Sandro Ranaldi, a nome dell’intero Foro, stigmatizza e giudica del tutto inopportuna la proposta del Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, che propone di realizzare “rapidamente” un corpo aggiunto, una nuova ala degli Uffici giudiziari aquilani da destinare all’accoglienza dei tribunali di Avezzano e Sulmona.

L’avvocato Ranaldi ricorda che allo stato attuale il tribunale di Avezzano, così come quello di Sulmona, non è chiuso, ma perfettamente funzionante e auspica che la scellerata decisione che ne prevede la chiusura dal 2018 possa essere modificata.

«E’ peraltro ancora pendente – ricorda il Presidente – una richiesta di referendum abrogativo proposta dalla Regione Abruzzo e da altre Regioni avverso la riforma della geografia giudiziaria e si è in attesa che la Cassazione si pronunci sull’ammissibilità della stessa; inoltre nelle prossime settimane si discuterà davanti al TAR Abruzzo un ricorso proposto dall’Ordine degli Avvocati di Avezzano avverso la chiusura».

Dichiara l’avvocato Ranaldi: «Certamente inopportuna è questa sorta di “fuga in avanti” del Sindaco dell’Aquila, privo di qualsiasi competenza in materia di geografia giudiziaria, che non si capisce bene perché si preoccupi di accelerare e favorire la chiusura degli uffici giudiziari marsicani e peligni e il trasferimento degli stessi all’Aquila, quando la loro sorte è ancora da decidere.

Non spetta al Sindaco dell’Aquila dire che la data del previsto accorpamento dei tribunali è “inderogabile”: anzi ci aspetteremmo che il Sindaco dell’Aquila fosse solidale con le città di Avezzano e Sulmona e si battesse per evitare tale chiusura.

Il Sindaco Cialente si preoccupi di spendere i fondi disponibili per la ricostruzione del Tribunale dell’Aquila e degli altri edifici, pubblici e privati, del capoluogo e lasci stare il Tribunale di Avezzano, che sta bene dove è ora, che è perfettamente funzionante grazie all’opera degli avvocati, magistrati e personale di cancelleria. Tanto è vero che è previsto l’imminente arrivo di un altro magistrato ed è stato messo a concorso il posto di Procuratore Capo della Repubblica: questo a dimostrazione che il territorio marsicano deve mantenere il suo presidio di legalità.

Sarebbe comunque deprecabile, nell’ipotesi denegata in cui si arrivasse alla chiusura dei tribunali di Avezzano e Sulmona, confinare gli avvocati marsicani e peligni in “ale separate”, in “corpi aggiunti” degli Uffici giudiziari, ponendo in essere anche una palese disparità di trattamento».

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