L’Aquila, le sedi e le ferite della Giustizia in Consiglio

27 ottobre 2014 | 14:25
Share0
L’Aquila, le sedi e le ferite della Giustizia in Consiglio

Il Consiglio comunale si è riunito stamani in seduta straordinaria aperta, interamente dedicata alle problematiche riguardanti la sede regionale della Corte d’Appello e la ricostruzione del Palazzo di Giustizia, facendo seguito a una richiesta presentata dai consiglieri comunali di centro destra e sostenuta dall’intera assemblea.

Per volontà del presidente Carlo Benedetti la seduta si è svolta in quella che, fino al 6 aprile 2009, era la sede del Palazzo di Giustizia, ancora in fase di ricostruzione.

Hanno partecipato l’ingegnere Chiara Barile, dirigente del Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche del Lazio, Abruzzo e Sardegna, soggetto attuatore per i lavori, il presidente dell’Ordine degli Avvocati della Provincia dell’Aquila Carlo Peretti, la senatrice Stefania Pezzopane e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

«Ho voluto che il Consiglio si riunisse qui – ha dichiarato in apertura dei lavori il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti – per sottolineare le difficoltà nelle quali si trovano, a oltre cinque anni dal sisma, gli operatori della giustizia. Quando il massimo organo di rappresentanza civica si tiene in una sede diversa da quella istituzionalmente preposta è, infatti, per dare massima enfasi alla propria azione, che deve essere volta a sollevare un problema, facendo al contempo chiarezza grazie anche agli interventi esterni. Così è stato a Bruxelles, così è stato in piazza Navona e nella nostra piazza Palazzo. Allo stesso modo – ha concluso Benedetti – da questa riunione ci aspettiamo concretezza e risposte certe rispetto al cronoprogramma degli interventi e, di conseguenza, ai tempi di rientro degli uffici giudiziari nella loro sede».

«I ritardi nella riconsegna dei lavori – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente – sono dovuti al fatto che, pur essendo partiti tempestivamente con il primo lotto degli interventi, vi è stata successivamente una fase di stallo dovuta al fallimento della ditta affidataria. Ora, finalmente, questa prima parte della struttura è stata completata e, già da gennaio 2015, ossia fra poco più di due mesi, inizierà il trasferimento degli Uffici, che sarà completato tra la fine di aprile e gli inizi di maggio. Il secondo lotto, invece, come mi conferma il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche, sarà terminato a metà 2016. Il progetto – ha proseguito il sindaco – prevede anche la realizzazione di un terzo lotto, ai fini di ampliare la struttura rispetto a come si presentava alla data del sisma quando, comunque, vi erano già dei problemi legati alla carenza di spazi».

«In un primo momento si era pensato di realizzare questa nuova ala in un’area prossima alle antiche mura medievali ma, per ovvie ragioni, la Soprintendenza ai Beni storici e artistici ha espresso qualche perplessità. Per tale motivo abbiamo avviato una concertazione con il Ministero della Giustizia. A fianco alla sede del Tribunale sorgevano, infatti, due palazzine che è stato necessario abbattere a causa dei danni riportati dal sisma e che verranno ricostruite a breve. I proprietari degli appartamenti, tuttavia, hanno optato, nel frattempo, per un’abitazione equivalente. Di conseguenza verranno ricostruiti due edifici, di proprietà del Comune, per i quali, a questo punto, si potrebbe pensare ad una destinazione di tipo direzionale anziché residenziale, data anche la vocazione che avrà l’intero quartiere, soggetto a piano di recupero, e localizzare qui l’ampliamento degli uffici giudiziari».

«Concludo con un riferimento alla polemica che si è innescata con gli avvocati del foro di Avezzano e di quello di Sulmona, sostenuta dal parlamentare Filippo Piccone. Vorrei sottolineare infatti che il programma di accorpamento dei Tribunali è un disegno del Governo e non dipende certo da me. Mi sono semplicemente limitato, – ha concluso Cialente – da amministratore accorto che, come tale, ha il dovere di esercitare un’azione programmata, a tenere nella debita considerazione tale circostanza nella fase di ricostruzione del nostro Palazzo di Giustizia».

Al termine della discussione l’assemblea ha approvato all’unanimità una mozione, presentata dal consigliere Maurizio Capri (capogruppo Pd), con la quale lo stesso Consiglio si impegna a intraprendere un’azione presso il Governo perché si arrivi «a una definizione del problema dei tirocinanti degli Uffici giudiziari».

In particolare perché venga previsto, a partire dal gennaio 2015, un contratto a tempo determinato per le 2mila 924 unità, arrivate alla conclusione del percorso formativo con il Ministero della Giustizia, per poi consentire loro di accedere alle future procedure concorsuali con il riconoscimento dell’esperienza maturata e dei titoli conseguiti”.

Il documento fa riferimento in premessa «ai lavoratori e agli ex lavoratori, in ammortizzatori sociali, che hanno partecipato ad un progetto formativo negli Uffici giudiziari per la Provincia dell’Aquila, poi passato alla Regione», sottolineando che il progetto aveva anche la finalità di «dare respiro agli uffici giudiziari, sopperendo all’endemica carenza di personale».

CONSIGLIERI MINORANZA: «LOLLI E D’ALFONSO ASSENTI» – «La seduta odierna del Consiglio comunale, sulla base della richiesta di convocazione che avevamo presentato a suo tempo, doveva avere uno scopo ben diverso rispetto all’ennesima, sterile e inutile sequenza di annunci nel quale si è risolta». A sottolinearlo, attraverso una nota, sono i consiglieri comunali Emanuele Imprudente (capogruppo L’Aquila Città Aperta), Giorgio De Matteis (L’Aquila Città Aperta), Luigi D’Eramo (Prospettiva 2022), Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila).

«Al di là dei pur importanti resoconti sullo stato dell’arte e sugli aspetti tecnici – argomentano i consiglieri – volevamo infatti che il Consiglio, e dunque la città, fosse informato sul pensiero e sulle politiche del presidente della Regione D’Alfonso e del suo vice Lolli riguardo alla ricostruzione nel suo complesso, della quale il rifacimento del Palazzo di Giustizia è un segmento, sebbene rilevante. La loro assenza e la “fuga” dell’unico consigliere regionale intervenuto, Pierpaolo Pietrucci, stridono clamorosamente con l’intenso chiacchiericcio e le belle parole spese in continuazione e la dicono lunga sul loro reale interesse nei confronti delle dinamiche della ricostruzione e sulla concretezza del loro agire. Un atteggiamento che, in altri tempi, avrebbe indotto il sindaco Cialente e l’intero Partito democratico a tuonare contro il governo regionale.

Un’assenza che si accompagna alla mancata visita del premier Renzi, annunciata pomposamente e mai avvenuta, e alla mancata risposta del capo della Protezione civile Gabrielli alla lettera del sindaco Cialente».

«È dunque ormai una triste evidenza, sotto gli occhi di tutti – aggiungono i consiglieri – l’abbandono della città da parte del Pd nazionale e regionale, al di là delle chiacchiere e delle rassicuranti promesse del sindaco e della senatrice Pezzopane. Stupisce e avvilisce, più di tutto, l’abbandono della seduta da parte del consigliere regionale Pietrucci che, a quanto pare, tiene in maggior considerazione le pista ciclabili che la ricostruzione della sua città. Quanto alla sceneggiata della convocazione della seduta all’interno dell’edificio, in ricostruzione, dell’ex palazzo di giustizia, davvero il presidente Benedetti avrebbe potuto evitarsela, risparmiando al contempo alla città il desolante spettacolo di una riunione del Consiglio in un cantiere, con quattro luci e qualche sedia a simulare un luogo che dovrebbe essere istituzionale».

Anche secondo il consigliere comunale Roberto Tinari (Forza Italia), «è davvero da stigmatizzare l’assenza del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso alla seduta del Consiglio che si è tenuta stamani». «In questa mancata partecipazione, data l’importanza dell’unico argomento all’ordine del giorno, vale a dire la ricostruzione del Palazzo di Giustizia nel complesso generale di quella della città – commenta Tinari – c’è tutto il disinteresse, neanche troppo dissimulato, del governo regionale rispetto alla nostra città. In quanto a parole, promesse, annunci e fantasiosi proclami il sindaco e il suo partito non sono secondi a nessuno. Quando poi dalle parole si deve passare ai fatti sanno solo svicolare e buttarla in caciara».

«Oggi – rileva Tinari – c’è stato l’ultimo annuncio di date e tempi. Il sindaco ha rassicurato tutti circa il fatto che a primavera gli Uffici giudiziari torneranno nella loro sede e che, a metà 2016, i lavori per il rifacimento del Tribunale saranno ultimati. Speriamo bene. Dubitare, tuttavia, è lecito visto che, a sentire Cialente, i lavori dovevano essere completati ad agosto 2013. Nel frattempo la sede di Bazzano è al collasso, i dipendenti lavorano in condizioni indegne di un Paese civile e l’intero sistema della giustizia è in affanno. Un tassello, questo, del più vasto mosaico della ricostruzione, senza risorse e senza alcuna attenzione da parte del Governo nazionale, targato Pd. Ma queste, evidentemente, non sono questioni che stanno a cuore al presidente D’Alfonso, pure eletto con moltissimi voti dei cittadini aquilani».