
«Sono soddisfatto per ciò che abbiamo fatto in questi 7 mesi e prima ancora nei 10 mesi del governo Letta. Tra governo Letta e Renzi ci sono stati 2 miliardi di stanziamenti complessivi, con il completamento nel decreto Sblocca Italia e lo stanziamento di 250 milioni». Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, sui risultati conseguiti quando era parlamentare e sottosegretario all’economia con delega alla ricostruzione post-sisma dell’Aquila. Ora, dice, «avanti con la legge e la programmazione finanziaria».
«Quest’anno abbiamo garantito un miliardo di euro, 480 milioni impegnati e altri 520 subito impegnabili per proseguire nelle attività – ha ricordato Legnini a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Aquila – abbiamo predisposto il ddl consegnato prima della mia uscita dal Mef alla presidenza del Consiglio, abbiamo lavorato in stretto contatto con il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e i sindaci del ‘cratere’ e le autorità». «Ora occorre portare avanti la legge – ha concluso – e ottenere quel quadro di programmazione finanziaria che è indispensabile per proseguire e portare avanti la ricostruzione».
LEGNINI: «SEGUIAMO PROCESSI, ANCHE GRANDI RISCHI» – «Noi seguiamo l’andamento dell’amministrazione della giustizia complessivamente e quindi anche questo processo», ha detto poi Legnini, sempre a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Aquila, sul processo d’Appello alla commissione Grandi Rischi, in corso nel capoluogo abruzzese.
Un processo «importante che riguarda un evento tragico e importante», ha detto Legnini, sottolineando però che «il vice presidente del Csm non può parlare di processi in corso, questo è chiaro».
L’organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio è stato condannato in primo grado nella sua composizione del 31 marzo 2009 per aver falsamente rassicurato i cittadini aquilani e sottovalutato il rischio sismico a 5 giorni da quella che sarebbe stata la scossa distruttiva del 6 aprile. Con le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose i 7 esperti sono stati condannati ciascuno a 6 anni di reclusione. La sentenza di Appello è prevista entro poche settimane.