
I residenti stranieri in Abruzzo, nel 2013, sono aumentati passando da 74.939 a 84.285, cioè il +12,5%, a fronte di una popolazione complessiva di oltre un milione e trecentomila persone, rappresentando quindi il 6,3% del totale. Il 54,7% degli stranieri è di sesso femminile. E’ quanto emerge dal ‘Dossier statistico Immigrazione 2014‘, presentato stamani a Pescara.
All’iniziativa, promossa dall’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito dalla presidenza del Consiglio dei ministri, con il supporto della Cna regionale, hanno preso parte il professor Luigi Gaffuri dell’Università dell’Aquila, Ilaria Graziano della Fondazione Mondo Digitale, Kateryna Alerhsh, presidente della sezione pescarese dell’Associazione nazionale “Oltre le frontiere” (Anolf) e Luciano Longobardi della Regione Abruzzo, oltre al presidente della Cna, Italo Lupo, e alla consigliera comunale Leila Kechoud, in rappresentanza del Comune di Pescara.
Degli oltre 84mila stranieri presenti in Abruzzo, 23.869 sono nell’Aquilano, 23.449 nel Teramano, 19.866 nel Chietino e 17.101 nel Pescarese.
Il Teatino e il Pescarese detengono una quota della presenza straniera appena superiore al 20%, mentre nell’Aquilano e nel teramano è di poco inferiore al 30%. L’incidenza media della popolazione straniera su quella complessiva, 6,3%, è inferiore alla media nazionale (8,1%), ma largamente superiore a quella del Sud (3,6%).
Se in Italia i nuovi nati da genitori entrambi stranieri hanno inciso per il 15,1% sul totale annuo delle nascite (77.705 su 513.308), in Abruzzo sono stati 1.192 su un totale di 10.791 nati nell’anno e hanno inciso nella misura dell’11%. Le quote più basse hanno riguardato Pescara (7,5%) e Chieti (8,6%), mentre quelle più alte si sono registrate a teramo (13,3%) e all’Aquila (15,5%).
Al 31 dicembre 2013, in base ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, in Abruzzo sono presenti 55.406 cittadini non comunitari. Le provenienze continentali, che pure hanno subito variazioni minime, sono: Europa 51,8%, Africa 22,4%, Asia 18,2%, America 7,5% e Oceania 0,1%. Il numero di questi soggiornanti si completa con circa 30.000 comunitari, che rendono più consistente la già prevalente presenza di migranti europei.
Sono stati concessi 1.157 nuovi permessi di soggiorno per motivi di lavoro, 1.701 per ragioni familiari e 655 per altri motivi. Complessivamente ne sono stati rilasciati 3.522, di cui 1.147 all’Aquila (32,6%), 989 a Teramo (28,1%), 833 a Pescara (23,6%) e 553 a Chieti (15,7%).
Stando ai dati Inail, gli occupati nati all’estero che svolgono la loro attività in Abruzzo sono 68.377: 45.890 dall’Europa, 7.369 dall’Africa, 7.365 dall’America, 4.403 dall’Asia. I migranti occupati sono così ripartiti per provincia: Chieti 17.000, L’Aquila 16.961, Pescara 14.776 e Teramo 19.640.
Gli uomini incidono per il 58,4% e le donne per il 41,6%. Nella regione è più elevata, rispetto alla media nazionale, sia la quota degli occupati in agricoltura (10,3%) che nell’industria (36,0%); è invece più ridotta la quota degli occupati nei servizi (48,0%).
Le imprese immigrate, cioè quelle in cui oltre la metà dei soci e degli amministratori o il titolare, quando sono individuali, risultano nati all’estero, pari a 12.668 unità, rappresentano l’8,5% sul totale delle imprese. Per la maggior parte si inseriscono nel settore dei servizi (57,1%), sono ben presenti nell’industria (31,9%) e hanno un ruolo più defilato in agricoltura (5,4%).
Nel 2013 gli stranieri residenti in Abruzzo hanno inviato nelle loro nazioni d’origine 74.003.000 euro, di cui 20.706.000 dal teramano, 20.656.000 dal pescarese, 18.374.000 dall’aquilano e 14.267.000 dal chietino.
I primi 20 Paesi di destinazione sono stati: Romania 22.741.000 di euro, Senegal 5.306.000, Cina 5.243.000, Marocco 4.964.000, Bangladesh 3.732.000, Repubblica Dominicana 2.963.000, Ucraina 2.819.000, Albania 2.723.000, India 1.637.000, Filippine 1.594.000, Polonia 1.566.00, Brasile 1.281.000, Pakistan 1.2124.000, Bulgaria 1.126.000, Macedonia 1.071.000, Spagna 908.000, Francia 629.000, Germania 611.000, Georgia 587.000 e Nigeria 581.000.
Nell’anno scolastico 2013-2014 le iscrizioni dei cittadini stranieri in Abruzzo sono state 13.245, così ripartiti per provincia: L’Aquila 3.728 (28,2%), Teramo 3.617 (27,3%), Chieti 3.185 (24,1%) e Pescara 2.715 (20,5%). Il 21,6% è iscritto alla scuola dell’infanzia, il 33,2% alla scuola primaria, il 22,1% a quella secondaria di primo grado e il 23,1% alla scuola secondaria di secondo grado. Le collettività che hanno avuto più scolari sono state: Romania 3.383, Albania 2.895, Marocco 1.245 e Macedonia 1.033.
«Le caratteristiche dell’insediamento migratorio – si legge nel dossier – sono oggi tali da rendere l’Abruzzo solo parzialmente riconducibile al Meridione, poiché nel contesto regionale a fare la differenza è stato il settore industriale imperniato sui piccoli distretti produttivi dislocati su tutto il territorio. La crisi economica, perdurante dal 2008, ha però influito negativamente sul made in Italy originario dell’Abruzzo (legno e mobili, cuoio e tessuti, calzature), ridimensionando anche le possibilità d’inserimento degli immigrati».