Ricostruzione Beni culturali, imprese protestano

29 ottobre 2014 | 20:29
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Ricostruzione Beni culturali, imprese protestano

Nuova protesta degli imprenditori negli uffici della direzione regionale del Ministero dei Beni culturali, all’Aquila, per denunciare il mancato pagamento degli stati di avanzamento (Sal) per i lavori legati alla ricostruzione dei beni culturali.

L’erogazione delle spettanze è bloccata da molti mesi a causa della lunga [i]vacatio[/i] che ha caratterizzato l’Ente che ha avuto una guida ufficiale con Fabrizio Magani fino al 16 aprile scorso. Il nuovo direttore, Francesco Scoppola, nominato [i]ad interim[/i] da alcune settimane, e il cui mandato scade a fine novembre, non ha ancora firmato alcun mandato.

In un incontro con una delegazione di imprenditori, Scoppola – che al termine non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti – ha annunciato agli imprenditori che per fine novembre saranno firmati mandati di pagamento di circa 600 fatture ad aziende di restauro dei beni culturali e architettonici impegnate nella ricostruzione dell’Aquila terremotata. In tutto, la cifra dovrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 12 milioni di euro.

Gli imprenditori, alcuni in attesa di pagamenti da novembre dello scorso anno, e che più volte hanno denunciato di rischiare il collasso, hanno affermato di attendere segnali concreti.

Il blocco dei pagamenti sulle spettanze arretrate persiste dal 16 aprile scorso, scadenza del mandato dell’allora direttore, Fabrizio Magani, il quale poi, nonostante la conferma verbale del ministro Franceschini, non è stato più ufficialmente in sella ed è stato trasferito a Roma. Del nuovo direttore, Francesco Scoppola, solo agli inizi di ottobre c’è stata ratifica della nomina da parte della Corte dei Conti con la firma depositata alla Banca d’Italia, condizione, quest’ultima, determinante per sbloccare i mandati di pagamento.