
Con l’elezione del nuovo direttore, nella persona del Professor Marco Brandizzi, l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila esce dalla fase di commissariamento e si avvia verso una nuova stagione di lavoro e di impegno nei confronti degli studenti e del territorio.
Un periodo che, in realtà, è iniziata già lo scorso anno quando fu nominata direttore – commissario, a seguito della situazione di empasse verificatasi con la mancata elezione di un direttore, la Professoressa Giovanna Cassese che insieme al Presidente Roberto Marotta, nominato anche lui poche settimane prima, hanno lavorato, supportati dallo staff tecnico e dal corpo docente dell’Accademia, al riordino e riorganizzazione della didattica e degli spazi a disposizione di studenti e insegnanti, alla riorganizzazione dei servizi e dell’orario di lavoro seguendo una linea guida.
Quella di far tornare a dialogare di nuovo l’Accademia di Belle Arti con il territorio, con quello aquilano in particolare vista la situazione difficile che sta vivendo nella consapevolezza che un luogo di alta formazione come un’Accademia può dare un fondamentale contributo alla sua rinascita, ma anche con il resto della regione e con il Paese stesso. Vanno intense in questo senso le tante convenzioni stipulate in questi mesi, con il MUSPAC ( Museo di Arte Contemporanea) dell’Aquila, con la Fondazione del Premio Michetti di Francavilla a Mare, con la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, con i Musei Vaticani, con l’Istituto Nazionale di Grafica, mentre è in corso di perfezionamento un accordo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali dell’Abruzzo. Un lavoro fatto per offrire agli studenti altre opportunità di formazione e approfondimento del percorso di studi scelto. Per questo nel mese di luglio scorso gli allievi del corso di restauro hanno potuto partecipare ad una bella esperienza di cantiere – scuola presso la chiesa di Santa Maria del Suffragio all’Aquila, uno dei cantieri simbolo della ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 2009, svoltosi in collaborazione con l’ Istituto Superiore del restauro e l’Istituto per il Patrimonio Francese. Ma, in questo anno, tanti sono stati i momenti di apertura dell’ Accademia all’esterno, a cominciare dall’inaugurazione dell’anno accademico che ha avuto la presenza di uno dei più grandi artisti contemporanei: Ettore Spalletti che ha dialogato con gli studenti condividendo con loro la sua incredibile esperienza; un’occasione che ha dato la possibilità all’Istituto di riaprire le porte del suo teatro.
C’è stata poi la partecipazione al Salone del Restauro di Ferrara, l’Open Day dedicato agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori abruzzesi, la mostra High Altitude svoltasi nei suggestivi spazi dell’Auditorium del Parco (di Renzo Piano) all’Aquila dove è stato presentato alla città un importante workshop svoltosi durante l’anno accademico nel comune di Calascio a contatto con i paesaggi e le bellezze architettoniche del territorio del Gran Sasso. “E’ stato un periodo di grande impegno e lavoro – conclude il Presidente Roberto Marotta – per tutti qui in Accademia, ma né è valsa la pena perché questo istituto rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo del territorio aquilano e dell’intera regione. Un luogo che da sempre fa alta formazione e prepara i giovani ad affrontare la vita con un bagaglio culturale ricco ma, soprattutto, unico e per questo in grado di dare un futuro lavorativo a chi sceglie di formarsi qui”.
“L’Accademia di Belle Arti di L’Aquila è un’istituzione vitale per la città e per l’Abruzzo – dichiara il direttore commissario Giovanna Cassese – Ha una storia prestigiosa dagli anni della sua fondazione (1969) ai nostri giorni, poiché grandi artisti ed intellettuali vi hanno insegnato e vi insegnano tutt’oggi. Ancor più che altrove a L’Aquila- città simbolo di un’Italia che non riesce a difendere il suo immenso patrimonio materiale e immateriale di storia e di arte- l’Accademia è chiamata alla sua mission di alta formazione didattica ricerca e produzione in campo artistico in senso lato, dalle arti visive alla scenografia, dalle nuove tecnologie al restauro. Tra l’altro è una delle poche accademie statali ad avere una Scuola di restauro accreditata per la formazione di restauratori di beni culturali. Gli artisti sono essenziali per ripensare un futuro migliore. La ricostruzione è sempre e comunque questione di progetto e di idee! Sono sicura che l”Accademia continuerà a fare rete con le altre istituzioni culturali della città e della nazione, proponendo un’offerta formativa e culturale di alto livello. Abbiamo lavorato in sintonia per ritrovare l’unità dell’intero corpo accademico, puntando su progetti ambiziosi, ridando fiducia ai
giovani coraggiosi che la scelgono come luogo un po’ magico e speciale per la loro formazione universitaria. E con impegno, fiducia e sorriso, come dice Marc Augè “riprendiamoci il futuro!”
“Un nuovo corso che, in realtà, è iniziato con la gestione del commissario direttore Giovanna Cassese – spiega il neo direttore Marco Brandizzi – che ringrazio per tutto lo straordinario lavoro fatto in questi mesi. Il progetto per il rinnovamento dell’accademia si dividerà in due parti: la prima sarà caratterizzata dalla ridefinizione della didattica attraverso l’uso delle nuove tecnologie come il laboratorio 3D (unico nelle accademie italiane), il rafforzamento delle Scuole di Grafica, Pittura, Decorazione, Scenografia e Restauro, sia nell’assegnazione di spazi adeguati alle esigenze formative, sia nella disponibilità di materiali e tecnologie utili alla sperimentazione. Ridefinizione del biennio di specializzazione che diventerà probabilmente unico per le arti visive: gli studenti in funzione di una maggiore visione contemporanea delle arti amplieranno le specifiche conoscenze acquisite nelle scuole di Decorazione, Pittura, Scultura. Infine la programmazione di corsi liberi (senza esami) come la scuola libera del nudo o corsi liberi nel laboratorio 3D: questo collegherà in maggior misura l’accademia al territorio. La seconda parte sarà dedicata a fare dell’accademia un luogo di sperimentazione, elaborazione, e eccellenze, contando sulla straordinaria concentrazione di storici dell’arte, artisti, scenografi di livello nazionale e internazionale su cui può contare la nostra istituzione.
Il modello proposto, in realtà, è rivolto in parte al passato a quando, negli anni settanta, la nostra istituzione era una fucina di idee, progetti e realizzazioni artistiche, a quando i docenti erano A. Bonito oliva, G. Marotta, C. Bene, M. Ceroli”.