
di Roberta Galeotti
Il fiore all’occhiello della ricerca biotecnologica dell’Abruzzo conta 24 dipendenti e un bilancio fondamentalmente attivo, in quanto «il disavanzo di meno di 150 mila euro – spiega il presidente Tenaglia al Capoluogo -, risultante dalle carte, è dovuto ad un fondo di accantonamento su perdite presunte voluto dal Consiglio di amministrazione».
Non siamo difronte al solito caso di ‘[i]carrozzone pubblico[/i]’ usato dalla politica come dispensatore di poltrone e di stipendi.
I 24 dipendenti del Crab sono tutti ricercatori laureati con esperienze decennali e riconoscimenti internazionali, e anche lo stesso presidente percepisce uno stipendio lordo annuo di 24 mila euro.
Liquidare il Crab come richiesto dai revisori dei conti, ammesso che si possa formalmente fare, sarebbe un danno enorme alla credibilità di questa regione che mantiene, per scelta politica, decine di società partecipate con migliaia di euro di disavanzo e che possiede una struttura gestita e manutenuta dal Crab per centinaia di migliaia di euro ogni anno.
«Il Consorzio di Ricerche applicate alle Biotecnologie (Crab) di Avezzano è un centro di assoluta eccellenza che deve essere messo nelle condizioni di operare con efficacia al servizio della filiera agroalimentare marsicana ed abruzzese». Lo afferma il Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, a margine di un incontro sul “Progetto Marsica” che sta per avviarsi alla fase esecutiva.
La ricerca in bioscienze deve quindi direttamente trasferirsi alle produzioni agricole e devono essere altresì sviluppate essenziali funzioni di commercializzazione e trasformazione industriale.
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«Per riappropriarsi del valore aggiunto agricolo – continua Di Pangrazio -, la Marsica deve puntare decisamente sulla trasformazione dei prodotti in loco, ma il salto di qualità dell’agricoltura non avverrà certamente da solo. Un ruolo importante deve essere giocato dal mondo accademico e della ricerca, ed in particolare dal Crab, una struttura finora non adeguatamente valorizzata dalla Regione, che dovrà tornare al centro dei processi di diffusione dell’innovazione nel territorio».
«Siamo del resto consapevoli del fatto che il Crab, a causa di errate scelte gestionali, vive attualmente una situazione di difficoltà finanziaria che, come Comune di Avezzano, dobbiamo rapidamente risolvere di concerto con i soci del Consorzio. Voglio rassicurare i lavoratori del Crab: il Comune di Avezzano non li lascerà soli e sta compiendo tutti gli atti necessari per conferire al Consorzio il ruolo che merita nelle politiche regionali per l’agricoltura, nonché la necessaria efficienza gestionale necessaria a poter operare anche sul mercato delle commesse di ricerca private. Ciò richiede come indispensabile premessa – conclude il Sindaco – una nuova e più efficace governance del Crab, anche per ricostruire l’ormai smarrita sintonia di indirizzo tra la Regione Abruzzo e l’attuale vertice politico-amministrativo del Crab».
«Apprezzo moltissimo la posizione del Sindaco del comune di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, così come quella della provincia – commenta il presidente del Crab, Emidio Tenaglia -, che sta tentando di risolvere un problema che andava affrontato da anni.
Il Crab rappresenta un valore di competenze e knowhow che non vanno disperse.
I progetti sviluppati ogni anno da decenni nel centro ricerche – aggiunge il presidente – in collaborazione con le più grandi aziende abruzzesi e nazionali non possono cadere nel dimenticatoio.
Abbiamo portato all’attenzione del vecchio consiglio regionale un progetto in pianta regionale di accorpamento dei centri ricerche per il rilancio e l’ampliamento delle attività. Dei centri di sviluppo per le sole tecniche irrigue o biotecnologiche non sono plausibili. L’Abruzzo – conclude Tenaglia – ha bisogno di un centro unico che sia il pungolo, il promotore e l’attuatore delle politiche di ricerca, innovazione e trasferimento della giunta regionale».
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