
di Claudia Giannone
Conosciuto in Italia dal 2010, anno in cui iniziò la sua messa in scena, lo spettacolo “I Promessi Sposi” approda a L’Aquila: al termine della tournée, che di fatto si concluderà nel nostro Paese dopo un ampio numero di rappresentazioni in America, Asia, Australia ed Europa, tutte le regioni italiane saranno state toccate da questo progetto, volto a restituire voce alla cultura e alle biblioteche, luoghi in cui gli spettacoli prendono forma.
Promosso dall’Associazione Musicanimus, rappresentata oggi dal presidente Leonardo Galeazzi, ed immediatamente accettato dal Comune dell’Aquila, il progetto assume un particolare valore all’interno del capoluogo abruzzese: quella Biblioteca Provinciale che dopo il sisma non è riuscita a ritrovare la fortuna che in precedenza la caratterizzava avrà ora la possibilità di trovarsi nuovamente sotto i riflettori. Verrà utilizzata, infatti, con ingresso libero, una delle sale di lettura per la rappresentazione dello spettacolo, di importanza nazionale ed internazionale dal punto di vista dell’opera stessa.
«Questo libro – ha affermato l’assessore alla Cultura Betty Leone – è al centro dell’apprendimento di tutti gli italiani. L’iniziativa rientra perfettamente nel nostro progetto culturale e centra il nostro obiettivo: promuovere i libri e la carta scritta, oltre alle biblioteche. È molto importante, infatti, che il percorso si svolga proprio qui: abbiamo una biblioteca di grandissimo prestigio, con un notevole patrimonio di valore nazionale».
«Non dobbiamo muoverci in contrapposizione alle nuove tecnologie – ha proseguito – perché l’utilizzo degli strumenti moderni è molto importante. Ma il sistema web non permette discorsività, può essere un metodo di ricerca giusto solo se si sa cosa cercare».
Entusiasta la Direttrice della Biblioteca Provinciale Concetta Ruffo, aperta ora ad ogni idea del Comune per future collaborazioni che possano dare un nuovo prestigio all’ambiente.
«Sono fermamente convinta che una biblioteca sia un laboratorio di idee ed una cassa di risonanza della cultura. Può essere un importante palcoscenico per diversi ambiti, non solo della letteratura, ma anche della musica e del cinema».
Lo spettacolo, che si terrà venerdì 7 novembre alle ore 17, sarà costruito sulla base di un monologo, parte integrante dello stile di Massimiliano Finazzer Flory, direttore ed interprete. A condire il tutto, interventi danzati e musicali, grazie alle coreografie di Ghislaine Valeriani e alle musiche di Giuseppe Verdi.