
Presidio di un centinaio di lavoratori abruzzesi dell’Upg (Unione precari della giustizia), a Pescara, che alle 10.30 si sono riuniti nella sede della Regione Abruzzo, in attesa di incontrare il governatore Luciano D’Alfonso.
I lavoratori, nell’ambito della giornata di mobilitazione promossa a livello nazionale, chiedono l’impegno delle istituzioni e la costituzione di un tavolo istituzionale per ottenere il «completamento del perfezionamento di tirocinio e per valutare ogni misura utile a una continuità lavorativa nel 2015».
In Abruzzo sono 203 i lavoratori precari della giustizia, a fronte dei 2.924 nazionali.
Nel 2011 avevano partecipato ad un bando regionale riservato a persone in cassa integrazione o in mobilità. Dopo due anni di tirocinio promosso dalla Regione, c’è stato dapprima un percorso di tirocinio ministeriale e poi, ad aprile 2014, un perfezionamento di tirocinio formativo la cui titolarità è del Ministero della Giustizia. Erano stati stanziati 15 milioni di euro per 460 ore di attività. Dopo le prime 230 ore, svolte fino a giugno, le attività sono state sospese e i lavoratori non hanno avuto notizie dei restanti 7,5 milioni di euro.
«Si prevedeva una continuità del percorso in base alle risorse decretate dal Ministero – spiega la coordinatrice regionale dell’Upg, Stefania Di Giovanni -, ma fino ad oggi non abbiamo potuto svolgere le 230 ore mancanti in quanto le risorse restanti di 7,5 milioni sono sparite. Oggi siamo qui per chiedere a D’Alfonso un impegno da parte delle istituzioni regionali». Presenti anche Carmine Ranieri e Sandro Giovarruscio della Cgil regionale, che ribadiscono la necessità di un tavolo istituzionale che coinvolga il coordinamento, i sindacati, la Regione e la Corte d’Appello.
«Questi lavoratori – dicono i sindacalisti – hanno fatto quattro anni di grande lavoro e questa è una delle vere politiche attive del lavoro; non si può interrompere un percorso del genere così. Anche la stessa Corte d’Appello ha riconosciuto che tutti i lavoratori hanno assunto competenze che sono utili e necessarie per gli uffici giudiziari abruzzesi».