
Sono i fratelli Piero, Peppe e Angelo Taffo, responsabili della omonima impresa funebre, i tre indagati aquilani nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica di Roma sul caro estinto che ha portato a 26 perquisizioni e decine di iscrizioni nel registro degli indagati.
I poliziotti della squadra mobile dell’Aquila hanno perquisito le abitazioni private dei tre imprenditori oltre alla sede legale dell’azienda che ha uffici distaccati anche a Roma.
L’indagine riguarda imprenditori nel settore delle onoranze funebri e amministratori pubblici, già in servizio presso unità sanitarie locali della provincia di Roma. Le investigazioni sono nate nell’ambito di due distinte indagini condotte dalla squadra Mobile di Roma nei confronti di alcuni soggetti ritenuti responsabili di aver posto in essere condotte finalizzate a favorire l’aggiudicazione di gare d’appalto pubbliche presso alcuni importanti nosocomi capitolini fatti per i quali sono indagati, dei reati di associazione a delinquere, concorso in corruzione, falso, truffa e turbativa d’asta. In particolare, le indagini riguardano un appalto per la gestione dei servizi funerari bandito dall’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini.
La famiglia Taffo è molto conosciuta: Angelo è presidente di Confartigianato regionale dopo essere stato a capo di quella provinciale dell’Aquila. La stessa famiglia, con Piero e Luciano Giustino, è attualmente sotto processo per una presunta truffa da 20 mila euro per aver fatturato servizi in più nell’ambito dell’affidamento diretto dei funerali di Stato di 205 delle 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009 e di alcune esequie in forma privata di altri defunti del sisma.