A casa di Laura, IlCapoluogo.it fra padelle e ricette

12 novembre 2014 | 21:08
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A casa di Laura, IlCapoluogo.it fra padelle e ricette

di Gioia Chiostri

L’arte del buon cibo è la classicità del Know-how amalgamata alla contemporaneità dello scoprire, boccone dopo boccone, un sapore nuovo. C’è un triangolo di mondo, collocato fra l’incrocio dei sensi e la parallela del bon ton, che vuole avere ancora a che fare con la sapienza sensoriale del sentire sensazioni sopraffine, sorprendendosi. «Ho ascoltato la voce di una passione che ho sempre avuto dentro, quella per il ‘buon mangiare’ e per la cultura del cibo, che, messe assieme, hanno incontrato un’altra passione, ossia quella per la comunicazione. In fondo, è così che nasce un foodblogger». Camminare sugli strali della vita, scoccati dalla visione futura di sé e poi perdere l’equilibrio, per un momento, cadendo al di sotto di essi, a volte, si rivela essere un tesoro. Si potrebbe scoprire, infatti, sotto la linea della normalità tracciata da matite razionali, un mondo incontaminato quale quello dei sogni presi all’amo. E proprio uno di questi sogni, quale quel nitido soffio della farina raffinata, mescolato alla dolcezza del burro e alla melodia della marmellata, ha rapito il cuore di Laura.

Ma non una Laura qualunque, di quelle che trascorrono la vita a chiedersi se domani sarà un altro giorno o se il tempo che verrà colmerà le feritoie di un presente piatto e flagellato. Questa Laura qua, che di cognome fa Gioia – il che è tutto un programma – ha capito che l’esistenza va percorsa a nuoto, scacciando via i pensieri negativi ed è giunta, bracciata dopo bracciata, al suo porto sepolto. E’ diventata, mescolata dopo mescolata, una Food Blogger di fama eccezionale, curatrice di rubriche culinarie, ideatrice di un Blog di cucina e di vita vissuta tutto ed è stata nominata, da poco, chef d’eccellenza della Mortadella bolognese, grazie ai suoi baci di dama salati. Lei, aquilana nel sangue e anche negli occhi (vivi come viva è ancora la città, sotto la pelle vecchia del disastro) è divenuta ideatrice e attuatrice del suo destino. A casa di Laura, c’è tutto il pentolame di un progetto maturo. «Ho iniziato a otto anni, – racconta sorridente a IlCapoluogo.it – quando ho preparato centinaia di biscotti per la mia prima comunione. Ho sempre amato trafficare in cucina sin da bambina! Non saprei dire il momento preciso in cui ho capito che una passione potesse diventare un sogno da realizzare, o meglio, un progetto da costruire. Però, in questo momento, so che sto lavorando quotidianamente per trasformare quello che amo fare di più nel mio lavoro».

Cucinare è un’arte e una sfida. Ma anche un enorme piacere che va riscoperto, soprattutto in una società ipertecnologica e superficiale come quella presente. E’ davvero così? «Per me cucinare – afferma Laura – è terapeutico: se sono stressata o di malumore, prendo farina, acqua e lievito e comincio ad impastare e magicamente torna il sereno. Inoltre, vivo il cibo come un atto di attenzione e di amore nei confronti dei miei figli, di mio marito, della famiglia e degli amici». Anche Laura poi, ha la sua ricetta del cuore: «E’ – spiega – il mio dolce preferito, lo fa da tantissimi anni la mia mamma: una torta di mele con guscio di pasta sfoglia ripieno di crema pasticcera, pinoli tostati e mele caramellate; si chiama ‘trasparenze di mele’, e per me è il dolce più buono del mondo».

Laura Gioia, con la cucina, ha davvero realizzato, anno dopo anno, un piccolo tempio del buon gusto, collocandolo a metà strada fra i consigli di una cuoca esperta e un piccolo rifugio segreto per tutte le donne che, quando c’è grigiore attorno, amano riscoprire sé stesse e i loro piaceri mettendosi in gioco. Essenzadivaniglia.com è il ‘figlio’ virtuale di Laura. Un blog di cucina nato nel 2008. «In quegli anni, in rete, non c’erano più di 300 blog che parlavano di cucina e il blog non era ancora visto come uno strumento di lavoro. Io l’ho creato con l’idea di costruire uno spazio tutto mio, dove raccontare le ricette fatte in casa e dove condividere con altri appassionati i miei successi e le mie disfatte culinarie. Con il tempo, siamo cresciuti e maturati insieme, sono aumentati i libri di cucina e le riviste specializzate sugli scaffali della libreria. Ho approfondito le mie conoscenze anche nel campo della fotografia. Quello che è nato solo come divertimento è diventato un impegno. Il blog è stato un’importante biglietto da visita che mi ha portato collaborazioni con prestigiose testate di cucina ed importanti marchi. Oggi lavoro anche come food writer e food photography per alcune aziende agroalimentari, ma sono ancora tanti i progetti che vorrei veder realizzati, ma, sotto sotto, il blog continua ad essere il motore che alimenta la mia passione, è il mio angolo di mondo, ecco come amo definirlo».

{{*ExtraImg_223427_ArtImgRight_300x448_}}Quella con il cibo e la cucina, sembra essere una storia d’amore infinita per Laura. Impegnata 24 ore su 24, custode delle ricette più laboriose, ma anche protagonista di quelle tipiche ‘di casa’, la foodblogger aquilana ha da poco raggiunto un grande obiettivo: quello di essere fra le poche prescelte a presenziare all’evento culinario di eco nazionale denominato ‘MortadellaBò’ di Bologna. «E’ stata un’esperienza bellissima e devo ringraziare l’AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) che mi ha dato la possibilità di esserne protagonista. Le emozioni sono state tante e tutte positive, non nascondo che per me è stata una prova anche di coraggio visto il livello degli ospiti e degli Chef intervenuti nel corso della kermesse. La mia ultima invenzione, infatti, è legata proprio a quel salotto culinario. Ve la svelo poiché tutti miei amici ultimamente non fanno altro che chiedermela: sono i baci di dama salati. Sono dei biscottini salati fatti con farina e granella di pistacchio di Bronte e farciti con una mousse di mortadella, robiola e tartufo. Molto bello sia il contrasto cromatico che quello gustativo. La ricetta naturalmente è sul blog!».

Cosa significa oggi essere una food blogger? «La caratteristica principale del foodblogger – risponde Laura – è quella di riunire in sé varie competenze: cucinare, fotografare, scrivere di cibo e usare i mezzi comunicazione. In più il food blogger ha un’altra peculiarità: uno spazio tutto suo in cui può lavorare in piena libertà e dove è seguito da un pubblico che oltre a voler conoscere le ricette, ama interessarsi alla storia che ha portato alla nascita di un piatto. All’interno di un blog, infatti, ognuno ha la possibilità di esprimere il suo DNA. Oggi più di ieri sentiamo la responsabilità della fiducia che ripone in noi il lettore e questo ci spinge a dare sempre più importanza alla preparazione personale e alla scelta dei contenuti. Di solo blog, però, non si vive però. Come dicevo prima può essere un’ottima vetrina, ma il guadagno arriva lavorando come fotografo, food writer, personal chef o come insegnante di cucina».

Laura, inoltre, è anche co-founder del progetto denominato ‘Taste Abruzzo’: un altro grande scrigno di passione, cucina e promesse dedicato alla nostra terra. Cosa vuole testimoniare? «’Taste Abruzzo’ è nato grazie all’incontro con altre due food blogger aquilane: Mariannna Colantoni e Claudia Bonanni. Abbiamo scoperto di condividere oltre la passione per il cibo anche un altro amore, ancora più profondo, quello per la nostra terra. Il progetto è figlio del desiderio e dell’esigenza di far conoscere la bellezza della nostra Regione. Noi abruzzesi siamo consapevoli di vivere circondati da una natura meravigliosa che ci dona tantissimi prodotti d’eccellenza, ma questa ricchezza non l’abbiamo saputa raccontare oltre i nostri confini. Ecco, noi abbiamo quest’idea ambiziosa, sfruttare i canali digitali a nostra disposizione per far scoprire l’Abruzzo a chi ancora non lo conosce, non solo attraverso le ricette della tradizione, ma anche e soprattutto tramite il racconto dei nostri prodotti d’eccellenza e dei luoghi che meritano di essere visitati. E in questo progetto non siamo sole, ma abbiamo la preziosa collaborazione di altre sei food blogger abruzzesi (le migliori sulla piazza) ognuna delle quali rappresenta e racconta una parte della nostra regione. Meritano di essere citate ad una ad una: Ileana Pavone, Paola D’Agostino, Patrizia Marini, Laura Ottavantonio, Giovanna Amato ed Emanuela Trotta. Nell’ottica di promuovere le nostre bellezze paesaggistiche dal 10 novembre è on line il contest di Natale di Taste Abruzzo, rivolto a tutti i blogger. In palio per il vincitore c’è un soggiorno nella nostra regione!».

{{*ExtraImg_223428_ArtImgRight_300x448_}}Il consiglio rivolto a chi vorrà, un giorno, fare dell’arte culinaria la base di una passione-professione. «Alla base di qualsiasi scelta professionale ci sono la serietà, l’impegno e la costanza. Il mio consiglio è quello di coltivare la passione, di farla progredire, attraverso la formazione e di nutrire la propria curiosità, l’ingrediente fondamentale che ci spinge a migliorare». Ci lasciamo con un luogo comune culinario da Laura alquanto rivisitato: la cucina italiana è davvero la migliore al mondo? «Senza esitare, dico sì! Il nostro Bel Paese ci dona i prodotti migliori: i cereali, i legumi, la verdura, la frutta, il vino, i formaggi, le carni; abbiamo la possibilità di cucinare con una grande varietà di eccellenze e questo, a mio avviso, rende la nostra cucina tanto amata e richiesta all’estero. Per me, in cucina, le materie prime sono tutto». Fra ricette e padelle, fra origano, parmigiano, olive nere e ascolane, si può nascondere il germoglio di un’idea. Magari fresca, immatura e appena colta. Eppure, se condita da lavoro, professionalità e caparbietà, potrebbe anche insaporirsi di verità e trasformarsi nella prima portata della vita che si è sempre sognata di fare.