
«Evidentemente, nonostante le dichiarazioni dei vari D’Alfonso e company, L’Aquila non è proprio nell’agenda di questo Governo». A sottolinearlo, in merito alla discussione in commissione Bilancio degli emendamenti a favore dell’Aquila presentati alla legge di Stabilità, è l’onorevole Fabrizio Di Stefano.
«Avevamo provato ad inserire una serie di emendamenti per L’Aquila – argomenta Di Stefano – come quello sul problema della ripartizione delle spese condominiali nel progetto Case, proponendo che la ripartizione delle spese per le parti comuni avvenga mediante il criterio stabilito dall’articolo 1123 del Codice Civile e che dal computo delle parti comuni siano escluse le aree destinate a standard urbanistici, o come quello relativo ad un meccanismo innovativo di compensazione dei crediti verso la pubblica amministrazione o, per finire, sul tema delle municipalizzate in liquidità, al fine di tutelare i lavoratori, tutti ritenuti inammissibili in Commissione Bilancio alla Camera, presieduta dall’onorevole Boccia del Partito democratico».
«Prendiamo atto – aggiunge Di Stefano – che l’unico emendamento da noi presentato che verrà discusso in Commissione è quello inerente la questione Tasi, nel quale abbiamo chiesto che gli immobili distrutti o dichiarati inagibili in seguito al sisma siano esentati dalla suddetta tassa fino al momento della ricostruzione o dichiarazione di agibilità».
«Dubito – conclude Di Stefano – che questo Governo mostri sensibilità almeno su questo emendamento, come dubito che le poche e insufficienti risorse disponibili da subito, nei tanto decantati 6 miliardi per l’Aquila spalmati in un lasso di tempo che arriva fino al 2020, possano bastare».