Sblocca Italia e Jobs Act, manifestazione anche a Pescara

Studenti, semplici cittadini, esponenti del Forum abruzzese dell’Acqua in corteo a Pescara, come in altri capoluoghi italiani, per manifestare contro lo ‘Sblocca Italia‘ e il Jobs Act, e più in generale contro la manovra economica del Governo.
Il corteo, partito dalla Madonnina nella zona del molo Nord, procedendo per Corso Vittorio Emanuele si è spostato nel centro cittadino dove c’è stato l’atto finale.
Secondo alcune stime delle forze dell’ordine, poco più di duemila persone hanno partecipato alla manifestazione con striscioni, fischietti, tamburi.
Tanti i cori contro la manovra del Governo e proprio il Jobs Act e contro il Governo Renzi: i manifestanti chiedono regole nuove per scuola pubblica, ambiente, casa, sanità ed economia.
Il corteo, controllato da polizia e carabinieri ha creato grossi problemi al traffico che ha subito rallentamenti nella zona del Comune e Piazza Duca D’Aosta.
Tra i tanti striscioni e cartelli esposti anche quelli degli Ubs-Cobas e quelli con scritto “[i]No Job Acts[/i]” e “[i]No tav[/i]”.
Lungo il percorso sono stati accesi dei fumogeni davanti la sede della Banca d’Italia, e nei presi delle Poste Centrali sono stati distribuiti post-it con scritte di contestazione contro la Cassa Depositi e Prestiti.
In piazza della Rinascita è stata composta una scritta umana ‘No Oil’, contro la petrolizzazione.
«Con questa manifestazione – ha detto Renato Di Nicola del Forum Abruzzese dell’Acqua – vogliamo dire che siamo per la società e la vita. Non vogliamo la petrolizzazione dell’Abruzzo. Siamo per l’aria pulita, l’acqua pulita e il mare pulito. Abbiamo una classe politica che dice a parole di non volere la petrolizzazione, ma che poi a Roma fa l’esatto contrario di quello che dice».
Il segretario cittadino del Prc, Corrado Di Sante, ha detto che «i politicanti abruzzesi fanno a gara per salire sulla Portaerei Cavour costata 1,4 miliardi di euro, ovvero l’equivalente di 4 mila asili nido». «Ci dicono – ha detto Di Sante – che non ci sono i soldi e poi si finanziano gli armamenti, tagliando sul welfare».
La manifestazione si è conclusa in Piazza della Rinascita con una assemblea studentesca aperta sul valore.