Bussi, tutto rinviato al 20 gennaio

18 novembre 2014 | 12:15
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Bussi, tutto rinviato al 20 gennaio

Bisognerà attendere il 20 gennaio prossimo per entrare nel vivo dell’udienza preliminare relativa al procedimento bis sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, a Bussi sul Tirino (Pescara).

Nel corso dell’udienza di oggi davanti al gup del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, si è parlato dell’organizzazione del procedimento. Nell’udienza del 20 gennaio è invece prevista la costituzione delle parti civili e la trattazione delle questioni preliminari.

In quell’occasione sarà stabilito anche il calendario delle udienze.

Nel procedimento, che è uno stralcio di quello principale, risultano coinvolte cinque persone, per lo più ex vertici di Aca e Ato.

Si tratta in particolare di Giorgio D’Ambrosio, all’epoca dei fatti presidente dell’Ato; Bruno Catena, all’epoca presidente dell’Aca Spa; Bartolomeo Di Giovanni, come direttore generale dell’Aca; Lorenzo Livello, in qualità di direttore tecnico dell’Aca Spa e Roberto Rongione, responsabile del Servizio Sian della Asl di Pescara.

Il reato contestato è la distribuzione delle acque contaminate. «Essenzialmente – ha spiegato Tommaso Navarra, avvocato del WWF, parte civile – vi è necessità di aspettare anche l’esito del procedimento attualmente in corso davanti alla Corte d’Assise di Cheti».

«Per questo oggi si è trattato di un rinvio tecnico che consente anche alle parti di organizzare tutte le questioni che vengono poste».

«E’ chiaro che chi sta all’esterno del giudizio si chiederà come sia possibile che a distanza di tutti questi anni, di tutte queste udienze e di tutti questi giudici, il procedimento si trovi ancora nella fase dell’udienza preliminare».

«Questa è forse la discrasia tra le esigenze reali di un territorio e una macchina della giustizia assolutamente ingolfata, che ha ormai meccanismi e tempi lontani dalla realtà».

«Naturalmente, siamo tutti avvocati e siamo tutti per la giusta difesa delle posizioni dei proprio assistiti, però un momento di riflessione dovremmo farlo e il processo Bussi ci apre questo scenario: è possibile che a distanza di 8 anni dal fascicolo iniziale siamo ancora all’udienza preliminare?».

«Una risposta che tenga conto della civiltà dei tempi di oggi non può che essere negativa. Ciò non dovrebbe accadere, se e’ accaduto chiediamoci come può funzionare, ancora rapidamente e meglio, questa macchina della giustizia che allo stato non dà risposte al territorio».

«Aspettiamo – ha commentato Lino Sciambra, avvocato del Comune di Castiglione a Casauria, parte civile- che questo processo riprenda il suo cammino per accertare le eventuali responsabilità. Si inizierà a gennaio e le parti civili proporranno le loro istanze risarcitorie».

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