
«La storia della Sangritana è la storia dell’Abruzzo, di quello migliore, della sua modernizzazione e oggi il patrimonio di esperienza, capacità, investimenti, saranno il fiore all’occhiello, la punta di forza della nuova società unica, dove Sangritana non si annulla, ma al contrario diventa guida. Per tali ragioni il nome della nuova società conterrà quello della Sangritana, la cui storia non si interrompe, anzi si rilancia». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro, delegato della Giunta al settore Trasporti.
«La nuova società unica sarà organizzata in tre divisioni: urbana, extraurbana, ferro. Quest’ultima avrà sede a Lanciano – sottolinea D’Alessandro – inaugureremo una nuova fase di investimenti, mai conosciuta prima, a partire proprio dal ferro, dove ci candidiamo a svolgere maggiori servizi con nuovi vettori. Saranno potenziate le officine a Lanciano, le faremo diventare piattaforma manutentiva tra le più importanti in Italia per offrire servizi all’esterno. Ma sia chiaro a tutti: noi non faremo la parte di coloro che continuano a suonare mentre il Titanic affonda, perchè il rischio delle attuali tre società è proprio questo».
L’esponente del Pd spiega quali sono i fattori che potrebbero portare al «rischio ‘implosione’ dell’attuale sistema a tre società»: «riduzione dei trasferimenti dallo Stato, che nel 2015 scenderanno di almeno 10 milioni di euro; applicazione dei costi standard, che in Abruzzo genererà un’ ulteriore riduzione dei trasferimenti; le imminenti gare per la gestione dei servizi». «Se non ci organizziamo con un vettore forte e competitivo – continua D’Alessandro – rispetto alle tre attuali, che si fanno concorrenza tra di loro, le gare verranno perse, le società falliranno e i nostri lavoratori andranno a casa. Perchè se non riformiamo, riduciamo i costi, eliminiamo le sovrapposizioni, i primi a pagarne il costi saranno innanzitutto i lavoratori e gli utenti. La storia della Sangritana si difende se la salviamo e rilanciamo, agganciando il futuro. Questo stiamo facendo».