Allarme Regione Abruzzo su futuro Cosmo SkyMed

1 dicembre 2014 | 18:00
Share0
Allarme Regione Abruzzo su futuro Cosmo SkyMed

Allarme del vice presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli, sul futuro del progetto CosmoSkyMed, primo sistema civile e militare di satelliti radar per l’osservazione della Terra realizzato in parte dallo stabilimento aquilano della Thales Alenia Space per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). «Il governo non investe per il 2015 sul progetto; 60 milioni sono indicati per il 2016 e 170 milioni per il 2017, a fronte di una necessità di almeno 100 milioni per il 2015, come previsto da un emendamento presentato dal Pd a livello nazionale e accolto solo in parte», ha detto Lolli. «Quei soldi – ha aggiunto – servono subito. La questione sarà ripresentata in Senato dalla parlamentare Stefania Pezzopane per evitare che il progetto si blocchi e ci siano ricadute su occupazione e impegni assunti». «Ci auguriamo che il Senato sappia affrontare il problema e garantire continuità».

Quindi il vice presidente dell’esecutivo abruzzese, che stamani ha portato la sua solidarietà ai dipendenti della Thales Alenia Space durante uno sciopero con manifestazione all’Aquila, ha annunciato per l’11 dicembre prossimo una visita della decima commissione permanente del Senato.

«L’Abruzzo è coinvolto» ha detto ancora il vice presidente dell’Esecutivo. «I satelliti vengono in parte costruiti qui; Telespazio li controlla, eppure sono venuti meno i finanziamenti pubblici». «La questione verrà riproposta in Senato da Stefania Pezzopane – ha proseguito il vice presidente – per evitare che il progetto si blocchi e scatti la cassa integrazione a zero ore per ricercatori specializzati che non appena saranno in cassa integrazione troveranno subito un nuovo lavoro, magari in Germania. Quei soldi servono subito e il finanziamento per il 2015 è di vitale importanza per garantire al progetto di proseguire le attività previste».

«Stiamo parlando di uno dei più grandi programmi spaziali che l’Italia abbia mai affrontato; risultato di una grande collaborazione nazionale e internazionale che permetterà di prevenire i disastri naturali e salvaguardare i cittadini».

«Thales Alenia Space Italia ha dimostrato di avere capacità e know-how tali da competere con l’industria dei Paesi più avanzati a livello mondiale nel settore spaziale. Impossibile che il Governo non mostri attenzione e sensibilità di fronte ad un progetto di tali dimensioni. Già lo scorso anno sono andati avanti con difficoltà, non possiamo accettare che non si prevedano finanziamenti per il 2015. È in gioco il futuro di molti lavoratori altamente specializzati» ha concluso Lolli.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «I lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani di Thales Alenia, in particolare i 300 dell’Aquila hanno scioperato, stamani, poiché nella legge di stabilità non è previsto il finanziamento per il completamento del grande progetto italiano di “Cosmo SkyMed”», ha sottolineato il Primo cittadino in una nota.

«Cosmo SkyMed – ha aggiunto Cialente – è una costellazione di quattro satelliti ad utilizzo duale, vale a dire sia ad uso civile che militare. Due satelliti sono già in orbita; occorre realizzarne e lanciarne altri due. Nell’esprimere solidarietà all’azienda e ai suoi lavoratori, alla luce della mia esperienza parlamentare che mi ha visto per otto anni membro del comitato “Parlamentari italiani per le politiche spaziali”, nel quale continuai il lavoro condotto da un altro parlamentare aquilano, l’onorevole Francesco Aloisio, non posso esimermi da una riflessione politica. Lo spazio, le sue tecnologie, le sue applicazioni, sono un settore strategico; un grande Paese, se vuol rimanere tale, non può essere fuori da questa sfida. Ho sempre paragonato lo spazio all’oceano dopo il 1492, quando i Paesi europei scoprirono che attraversare l’Atlantico era la sfida del futuro di allora. E’ incredibile che l’Italia non riesca a trovare nella legge di stabilità 100milioni nel 2015 per avanzare nel completamento di un progetto che la porrebbe al centro di una serie di attività e servizi per i Paesi europei e dell’intero Mediterraneo. E’ a mio avviso ingiustificabile. Lo è anche perché sullo spazio, sull’enorme indotto, perché dietro Thales Alenia vi sono tantissime altre aziende italiane, alcune presenti anche nella nostra città e lo stesso Telespazio, che impegnano ricercatori e maestranze di altissima professionalità. Le tecnologie e le applicazioni spaziali sono, inoltre, quelle che offriranno sbocchi lavorativi negli anni futuri ai nostri giovani migliori. Continuo a seguire le politiche dello spazio e posso testimoniare come negli ultimi anni Paesi, come ad esempio l’Inghilterra, che avevano tralasciato questo settore, oggi stiano prepotentemente tornando in campo, insieme anche alle Nazioni dell’Est europeo. Noi Italiani, ci siamo sempre seduti alla pari ai tavoli europei, contendendo la leadership dell’Unione con Germania e Francia, apprezzando nel contempo gli sforzi di altri Paesi europei che guardavano all’Italia come un modello sia di lungimiranza politica che come di altissima tecnologia. Questo Governo, che sta chiedendo sacrifici, che chiede agli Italiani di credere che per raggiungere il futuro occorra rinunciare anche ad alcuni diritti, non può non giocarsi le partite strategiche di un domani che è già oggi».