Abruzzese ucciso in Germania

3 dicembre 2014 | 09:44
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Abruzzese ucciso in Germania

Un italiano originario della zona di Vasto, nella provincia di Chieti, Domenico Antonio Battista, 51 anni, è stato ucciso a colpi di pistola in Germania, davanti al suo ristorante-pizzeria.

L’omicidio – secondo quanto riportato dal sito online vastoweb.com – è avvenuto sabato notte nella località dove Battista aveva aperto la sua attività, a Nieirstein, in Renania vicino Mainz.

Secondo le notizie che stanno rimbalzando sulla rete, la Polizia tedesca avrebbe arrestato un 36enne del posto, sospettato di essere l’esecutore.

PG KELLER: «NON SI ESCLUDE PISTA MAFIOSA» – «La polizia sta indagando in tutte le direzioni e al momento non è esclusa nessuna pista», nemmeno quella della criminalità organizzata mafiosa. Lo ha detto la procuratrice generale Andrea Keller, che dirige le indagini sull’uccisione di Domenico Antonio Battista a Nierstein, nel Land tedesco della Renania-Palatinato.

Battista, ha spiegato la Keller, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco esplosi fuori dal suo locale, verso l’interno.

«E’ l’unica persona colpita – ha detto – non ci sono altri feriti, ma non possiamo ancora dire se sia stato un omicidio mirato». Keller non ha potuto specificare quante pallottole abbiano raggiunto la vittima 51enne, né se siano state più armi a sparare: «I risultati dell’autopsia non sono ancora completi e non possiamo dare indicazioni».

«Il 36enne arrestato conosceva personalmente la vittima»: ha aggiunto la procuratrice generale Andrea Keller, che dirige le indagini. «Ma per quanto ne sappiamo non lavorava nel ristorante» La Casa, dove Battista è stato ucciso.

Sul profilo Facebook di Battista compaiono tanti commenti di cordoglio e immagini di chi sul posto ha organizzato anche una veglia. Il suo ultimo commento con una foto che ritrae un dolce è del 27 novembre scorso, due giorni prima di essere ucciso.

«VENGA FATTA LUCE» – «Mio fratello era una persona amata e stimata da tutti, un gran lavoratore, non sappiamo cosa sia potuto succedere, ora vogliamo solo che venga fatta luce e chiarezza su questo terribile omicidio». Lo ha detto all’Agi Marcella Battista, sorella del ristoratore italiano originario del Vastese ucciso sabato notte a colpi di pistola a Nierstein, 20 chilometri a sud di Magonza, in Renania, davanti il ristorante di famiglia “La Casa”.

Il fratello, Domenico Battista, 51 anni, è stato freddato a colpi di pistola davanti il suo locale nella notte tra sabato e domenica scorsi.

Sul movente dell’omicidio indaga la Procura di Magonza (Mainz) che secondo fonti di stampa tedesche avrebbe arrestato un sospettato dell’omicidio, un 36enne del posto, domenica, e smentito altri arresti nei giorni seguenti.

«Vogliamo sapere la verità, in questo momento non abbiamo la forza di parlare, non sappiamo altro se non che Domenico era stimato e ben voluto da tutti in Germania, la sua cucina piaceva», ha aggiunto la sorella della vittima, che si trova a Vasto con i genitori in attesa di notizie dalla Germania.

A testimoniare che il ristoratore fosse ben integrato e benvoluto nella cittadina della Renania, la veglia spontanea che si è tenuta a Nierstein in sua memoria domenica scorsa. «Era l’anima dell’azienda di famiglia, anche quando il locale era pieno dava sempre a tutti una bella parola», ha detto un abitante di Nierstein all’Allgemeine Zeitung.

LA MAMMA: «VOGLIO SAPERE LA VERITA’» – «Voglio sapere la verità sulla morte di mio figlio Domenico, nessuno me lo può ridare, ma voglio sapere perché lo hanno ucciso in questo modo».

E’ il dolore di Concetta, mamma di Domenico Antonio Battista, il ristoratore del Vastese di 51 anni titolare del ristorante-pizzeria ‘La Casa’ a Nierstein in Germania, dove da 17 anni gestiva insieme al fratello Mario e davanti al quale è stato ucciso sabato notte a colpi di pistola.

«Gli ho sempre detto di stare attento e di essere prudente. Ed ora me lo hanno ucciso», prosegue la mamma del ristoratore abruzzese ucciso. «Mi chiamava regolarmente ogni settimana, almeno due o tre volte. L’ultima volta – racconta ancora la signora Concetta – l’ho sentito lo scorso giovedì».