
«E’ incredibile quanto sia opportunista la politica di Cialente e del suo partito su tutto ciò che verte in tema di ricostruzione. Oggi si è consumata l’ennesima farsa, la ulteriore forzatura ad opera del nostro “Sindaco Masaniello”». Così si esprime in una nota il capogruppo NCD del Consiglio comunale aquilano, Alessandro Piccinini.
«Lo abbiamo ascoltato, letto e subito in questi anni nel corso di tutti i suoi trasformismi, dallo “scaricabarile” in cui è riuscito a far passare sue inadempienze come inadempienze del Governo e di chiunque altro avesse vicino in quel momento, alla politica del “pressapochismo”, il cronoprogramma approvato in Consiglio Comunale come soluzione risolutiva (ricorderete lo slogan 5 miliardi in 5 anni) per la ricostruzione della città, con all’altere tanto di farsa e taglio del nastro affidato al Ministro Barca (parafrasando un notissimo film comico: “Capovaro, che faccio ri –ri –vado!!!”) e lì giù cialentate: “ricostruiremo L’Aquila in cinque anni” , ancora si ride (…per non piangere) per le boiate dette nel corso di quel consiglio comunale.»
«Poi, – continua Piccinini – tra una dimissione e l’altra, dopo aver lanciato strali e parole avvelenate al cospetto di chiunque fosse il suo interlocutore in quel momento, ha definitivamente abbracciato la strada del “sensazionalismo” e tra una mezza verità e una bugia tutta intera, nella situazione di indeterminatezza e totale confusione in cui siamo precipitati (la legge di ricostruzione dove è ? i ruoli chiave della ricostruzione sono a tutt’oggi vacanti, i sostituti di Mancurti, Aielli e Legnini dove sono?) oggi, sulla scia della precedente conferenza stampa del 03.11.2014 in cui annunciava di avere già nel cassetto circa 6 miliardi, torna a cantare vittoria (de che?!) e schiera a testuggine le sue quadrate legioni per aggiungere (a L’Aquila si dice sopra lo cotto, l’acqua bollente) nuove scintillante promesse che si riveleranno l’ennesima bufala.
Ha ragione De Gregori: “Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque”».