
di Gioia Chiostri
Non solo risa, ma respiri ruminanti ragioni. L’unione fa la forza, anche se in questo caso bisognerebbe parlare di unione di mani gentili protese all’altro e non solo di braccia meccaniche. La città di Avezzano, da qualche anno casa di vetro in quanto a sensibilità per l’allestimento di manifestazioni concettuali varie, invita la cittadinanza a prender parte al primo spettacolo ‘salvavita’ della Marsica.
L’energia incondizionata di VAS Avezzano (Volontari Abruzzesi Sangue), stretta a doppio nodo con la voce popolare del gruppo teatrale ‘Je Concentramente’, vincitore quest’anno del prestigioso riconoscimento ‘Serafino Aquilano’, ha prodotto un evento di valore: lo spettacolo teatrale ‘Je morte sta bbone’. Una manifestazione, questa, serale – che verrà rappresentata domani presso il Castello Orsini della città – che vede sventolare alta la bandiera della solidarietà e dell’informazione.
Donare una goccia del proprio sangue, spesse volte, significa porsi in un’ottica diversa rispetto all’altrui persona, «significa, in soldoni, divenire attore sociale nel mezzo di una platea senziente ma poco attiva in quanto ad altruismo. Vas Avezzano, da me rappresentato – spiega a IlCapoluogo.it il presidente della compagine, Giulio Panecaldo – è un’associazione di volontariato senza fini di lucro. Domani sera cercheremo di far conoscere agli avezzanesi la nostra storia di aiuto incondizionato e punteremo a sensibilizzare la popolazione marsicana all’atto della donazione del sangue, una pratica senza dubbio diffusa a livello provinciale, ma, purtroppo, sempre più in rovinosa decrescita».
Sulle ali della commedia, quindi, un monito sensibilizzante rivolto alla popolazione della Marsica intera. «Una rappresentazione teatrale è quel che ci vuole per scaldare gli animi. – afferma Panecaldo – Noi conosciamo gli attori del gruppo marsicano ‘Je Concentramente’ in quanto vicini di ‘sede’. Da questo accostamento logistico, è nata una grande amicizia, la quale ci ha portato a redigere un evento di questo stampo. L’ingresso è gratuito, anche se i partecipanti potranno, eorum sponte, lasciare ai membri dell’associazione di volontariato un’offerta simbolica. Tutte le gentili donazioni che verranno raccolte nell’ambito della manifestazione artistica, infatti, andranno a rimpinguare le nostre casse solidali: useremo i proventi per cercare di accrescere le azioni a tutela delle persone bisognose. Essendo volontari, la nostra attività è proiettata al bene e non si basa su guadagni personali».
Lo spettacolo teatrale di domani sera sarà l’edizione zero. La trama, sporcata da quel tocco di umorismo che non guasta mai lo spirito ma che, anzi, lo incalza sempre, «è da seguire con attenzione. Una rappresentazione simpatica che sarà, a tratti, una sorpresa anche per il mio gruppo di volontari». Lo spettacolo, quindi, nasce come atto di presentazione ufficiale del gruppo Vas Avezzano: una torre di vedetta delle emergenze sociali «sorta – ci tiene a spiegare il presidente – recentemente. Ci siamo costituiti, di fatti, nel febbraio 2014. Nella provincia aquilana, in realtà, esiste già una luce accesa di questo tipo; noi abbiamo inteso, con la formazione del direttivo, colmare un vuoto; la Marsica, infatti, era priva del Vas. Abbiamo ‘riempito’, in sintesi, una feritoia non più adatta alla sempre maggiore necessità di presenza di centri trasfusionali nella zona. I centri trasfusionali, infatti, sono da sempre al servizio dei cittadini-donatori: nel territorio marsicano vi sono dei fuochi accesi, ma l’incendio della solidarietà, per essere attivo e vitale, ha bisogno di una sempre maggiore energia e presenza». Domani sera, alle ore 21, il prodromo dello spettacolo verrà riempito dalle parole sensibilizzanti dei due attori della giornata, fabbri della solidarietà: il gruppo teatrale e il gruppo Vas. «Ci presenteremo alla popolazione e scopriremo le nostre carte che, si legga bene, non mireranno mai a barare. Vogliamo solo gettare un amo a chi assisterà alla rappresentazione e dire che, se si vuole, esiste il modo di rendersi utili alla società».
In quanto a numero di donatori effettivi, la Marsica sembra avere una potenzialità enorme. «Il bacino marsicano – afferma Panecaldo – è uno fra i maggiori esistenti in Regione, ma la partecipazione non è così consistente e diffusa. La nascita di associazioni di questo tipo, quindi, non serve ad altro se non a sensibilizzare alla donazione del sangue. Bisogna sempre tenere a mente che l’atto del donare è un gesto effettuato anzitutto da persone che sono imbevute del senso più estremo della solidarietà, poiché è un atto totalmente altruista, dispiegato nei confronti di gente che, il più delle volte, non si conosce. È un atto ‘felice’ anonimo, quindi». Vas Avezzano, giovane nel corpo ma non nell’anima, in quanto erede di tutti i moti di beneficenza sparsi per l’etere dei pensieri, conta ad oggi su di un direttivo composto da 10 membri. Esso è incorniciato da collaboratori e volontari vari che «aiutano la ‘casa madre’ per quanto concerne l’organizzazione di eventi e manifestazioni di vario tipo. – precisa Giulio Panecaldo – I donatori effettivi, invece, risultano essere 120, per il momento. Puntiamo molto sui giovani, questo sì. Loro sono davvero la linfa della rinascenza, ma forse lo capiscono troppo tardi. Da loro, infatti, abbiamo una ‘non risposta’ in quanto a donazione. Per ovviare a questo guado, cerchiamo di fare informazione entrando nelle scuole marsicane e discutendo con le classi quarte e quinte dei vari istituti locali. L’obiettivo è il ricambio generazionale: solo così la donazione potrà camminare diritta e a testa alta».
La donazione del sangue è una dichiarazione d’indipendenza. Si dona perché si crede nell’a volte incredibile e straordinario potere della persona umana. «Ovviamente, dona chi è in salute. Noi del Vas non obblighiamo nessuno a divenire un volontario-donatore, anche se ci vuole meno a donare il sangue che a fare la fila ai vari Uffici delle Poste Italiane. Ringraziamo sin da ora il gruppo teatrale avezzanese, senza il quale tutto ciò non sarebbe mai stato possibile». Il neonato gemellaggio verrà suggellato, inoltre, anche dalla consegna di una targa ‘speciale’, «ma non sveliamo troppo».
Lo spettacolo si divide in due atti della durata di un’ora ciascuno, consumati nell’essenza del guardare ed ascoltare riflettendo mentalmente. Il gruppo Vas Avezzano parteciperà anche a tre eventi cardine in merito ai festeggiamenti di vita annuale relativi al Centenario del Sisma marsicano. «Anche in questo caso, collaboreremo con il gruppo teatrale ‘Je Concentramente’. Una collaborazione che si sta rivelando davvero fruttuosa».
Trovare la sede del gruppo Vas è facilissimo: è affacciata su via Don Minzoni 42, ma «per facilitare l’orientamento della cittadinanza, noi rendiamo sempre noto che siamo collocati nei locali sottostanti la Chiesa parrocchiale Madonna del Passo. Per quanto riguarda le persone che pensano di diventare donatori Vas, ci si può recare presso la nostra sede all’orario classico di apertura – dal lunedì al venerdì, tutti i giorni, dalle ore 18 alle 19 e 30 di sera – al fine di compilare i moduli di preadesione. Successivamente, bisogna dirigersi, quando vi sono disponibilità e tempo, presso il centro trasfusionale per effettuare l’iter completo in modo da divenire ufficialmente donatori. E’ il centro trasfusionale il motore immobile. Esso, di fatti, stabilisce tramite prelievo ed esami preliminari se la donazione può essere effettuata o no. Il donatore è tale, di fatti, solo se rispecchia determinati parametri basilari. Ovviamente, se il cittadino non diviene donatore, non significa che egli sia malato, ma semplicemente che il suo organismo non presenta condizioni tali da poter supportare una donazione importante. Non c’è nulla di complicato; non rubiamo il tempo a nessuno, ma, anzi, regaliamo tempo agli altri».
L’atto del donare dovrebbe avere una valenza esplicativa fiorente per tutto l’anno solare. Si può donare in tanti modi e con tante accezioni differenti. Non serve ammantare d’oro un gesto altruista: se è tale e, soprattutto, gratuito, esso ricoprirà d’oro l’anima che lo riceverà a mo’ di sorpresa improvvisa di un Natale improvvisato. Chi ha tempo non aspetti tempo.
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