Gioco d’azzardo, dal 1 gennaio: stop the game!

9 dicembre 2014 | 14:49
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Gioco d’azzardo, dal 1 gennaio: stop the game!

Combattere il gioco d’azzardo, che sul territorio di Cepagatti (Pescara) potrebbe interessare circa 600 – 700 persone.

Con questo obiettivo prenderà il via il primo gennaio il progetto denominato “Stop the game”, promosso dal comune di Cepagatti in collaborazione con la cooperativa “Collegamenti”.

Tre gli step dell’iniziativa, della durata di un anno, presentata stamani: prima una indagine demografica, poi le azioni di prevenzione e informazione e quindi l’intervento vero e proprio. Saraà realizzata un’indagine per quantificare le offerte di gioco e stimare l’incidenza del problema, e a questo scopo saranno realizzate delle interviste strutturate in forma anonima per avere una stima dettagliata del fenomeno, altrove non disponibile.

Poi la cooperativa incontrerà e parlerà direttamente con i ragazzi (di età tra 14 e 18 anni) nei loro luoghi di ritrovo, per informarli e prevenire, far capire loro che «il gioco è una cosa bella ma ci sono dei limiti entro cui si deve stare», ha detto Antonio Maccarone, dell’associazione Collegamenti.

Altri incontri riguarderanno le realtà sociali del territorio, compresi i gestori dei locali. Ci sarà anche uno sportello e chi ha problemi di gioco potrà usufruire di quattro incontri gratuiti in totale anonimato e sarà attivato un numero di telefono (333 9515430) a cui rivolgersi.

Un altro punto di riferimento sarà un portale informatico, che consentirà di avere informazioni e fare una autovalutazione, oltre che di chiedere informazioni e eventualmente prendere un appuntamento. L’assessore Camillo Sborgia, che ha voluto questo progetto, si è detto preoccupato della presenza di giocatori a Cepagatti, «persone che magari non hanno neppure i soldi per fare la spesa ma comunque giocano», mentre Maccaroni ha fatto notare che il fenomeno è «cambiato rispetto a prima, c’è un’offerta continua, legata anche a internet, e i numeri a livello nazionale sono davvero preoccupanti».

Per Moreno Di Pientrantonio, che per la Asl si occupa proprio di questo tipo di dipendenza, si tratta di «una vera emergenza sociale, c’è gente che gioca continuamente, chiusa in casa giorno e notte, attaccata al telefonino, e c’è chi si gioca tutto. I costi della cura per la ludopadia si aggirano sui 6 – 7 miliardi di euro, per lo Stato, mentre le entrate sono pari a 8 miliardi.

Ci sono circa 800mila giocatori già malati in Italia, e l’azzardo è la terza industria nel nostro Paese. «E’ importante capire che dalla ludopatia si può guarire ma si deve prendere coscienza del problema e aprirsi», ha proseguito.

«In ospedale il servizio è gratuito come è gratuito il servizio del comune di Cepagatti e la prevenzione è fondamentale – ha concluso Di Pietrantonio – anche per risparmiare sui costi delle cure».