Il ‘Gigante dei neutrini’ lascia il Gran Sasso

10 dicembre 2014 | 17:19
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Il ‘Gigante dei neutrini’ lascia il Gran Sasso

Sta per lasciare l’Italia il gigantesco apparato sperimentale Icarus, costruito dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) per dare la caccia alle particelle più sfuggenti dell’universo, i neutrini.

Il rivelatore, proposto dal Nobel Carlo Rubbia, ha lasciato i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn per cominciare il lungo viaggio che lo porterà prima al Cern di Ginevra e poi probabilmente negli Stati Uniti, nel Fermilab di Chicago.

{{*ExtraImg_226335_ArtImgRight_300x225_}}Icarus T600 è uno dei rivelatori ai quali dal 2010 arrivavano i neutrini ‘sparati’ dal Cern dopo un percorso di 730 chilometri attraverso la crosta terrestre. Li ‘cattura’ comportandosi come una gigantesca macchina fotografica, grazie alla sua vasca di gas argon liquefatto larga 6 metri, lunga 18 e alta 4.

Ha lasciato i Laboratori del Gran Sasso su due convogli eccezionali, il cui assetto è stato abbassato per consentire l’uscita dalla galleria e poi ripristinato con uno stop tecnico di alcune ore lungo l’autostrada.

In una settimana Icarus risalirà l’Italia da Roma a Genova e Torino, quindi attraverserà il traforo del Monte Bianco e punterà su Ginevra. Qui, presso il Cern, sarà preparato per gli esperimenti che dovrà affrontare nel Fermilab.

Considerato insostituibile dai fisici di tutto il mondo, Icarus ha caratteristiche uniche al mondo. Dopo avere attraversato l’argon, i segnali spia dei neutrini vengono intercettati da una “camera” elettronica composta da 52.000 fili spaziati fra loto di 3 millimetri e disposti su tre piani. I segnali vengono quindi elaborati e ogni evento rilevato viene ricostruito al computer.

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