
Si è tenuto ieri, 9 dicembre, l’incontro di apertura del primo centro dedicato al progetto “Sperimentazione di un doposcuola ed attività socio educative per ragazzi”, presso i locali messi a disposizione dall’opera Salesiana San Giovanni Bosco.
L’intervento, come si legge in una nota, «è gestito dall’Organismo Rete Locale per i servizi di prossimità, costituito a maggio 2014, per rispondere a diversi bisogni posti dalla popolazione aquilana, in forma integrata, pubblico-privata, valorizzando tutte le risorse presenti nel territorio in termini di associazioni di volontariato, operanti nelle diverse aree di intervento». L’attività è gestita dal Comune dell’Aquila insieme ad una rete di associazioni composta dall’Opera Salesiana San Giovanni Bosco, come capofila, da Solidarietà Famiglia, Bibliobus, L’impronta, Abitare Insieme e l’Arci L’Aquila.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai ragazzi e alle famiglie che già stanno frequentando il centro, l’assessore alle Politiche Sociali Emanuela Di Giovambattista, i tecnici comunali incaricati del progetto, i rappresentanti della rete associativa coinvolta e i volontari impegnati.
«ll Servizio inaugurato ieri- commenta l’assessore- si configura come luogo qualificato di socializzazione protetta e di supporto generale allo studio e alle attività del tempo libero di ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo. In questa prima fase, a carattere sperimentale, l’utenza è costituita da ragazzi appartenenti a famiglie in difficoltà economica».
Concretamente, i ragazzi frequentano il centro per alcuni giorni a settimana, sulla base di un percorso individuale, coordinato da un pedagogista e con la presenza di tutor. L’obiettivo del progetto è di offrire non solo un supporto allo studio, ma anche di «valorizzare le risorse personali dei ragazzi, di migliorare l’autostima e la socializzazione improntata ai valori della solidarietà, tipici del volontariato, offrendo possibilità di accesso libero a corsi di avvicinamento allo sport, alla musica e alle varie forme artistiche utili allo sviluppo della personalità».
«Considerata la valenza dell’iniziativa, la disponibilità delle associazioni, l’interesse delle famiglie e dei ragazzi – prosegue l’assessore – è intenzione dell’Assessorato, non appena conclusa questa prima fase di sperimentazione, destinare all’attività specifiche risorse, per ampliare il numero di centri dedicati e il numero di ragazzi da inserire, in modo da rendere accessibile, a domanda, la frequenza per un’ampia fascia di famiglie. Sarà data priorità a quelle a basso reddito».