L’Aquila Calcio, Zavettieri: «Dobbiamo essere garibaldini»

di Claudia Giannone
In seguito alla sconfitta subita dai rossoblù contro la Pro Piacenza, ultima classificata, ma assolutamente da non sottovalutare, parla in conferenza stampa il mister aquilano Nunzio Zavettieri, che chiarisce alcuni punti sull’incontro disputato sabato pomeriggio. Mentre nell’immediato post gara erano state poche le parole dell’allenatore, oggi sono stati trattati molti punti, a partire dal gioco e dai motivi che hanno portato la compagine alla disfatta.
«L’auspicio è che questo sia stato solo un incidente di percorso: si è trattato senza dubbio della partita con meno qualità, nella mia gestione. Non è questo il calcio che mi piace: siamo stati troppo sotto ritmo, troppo scolastici. Dobbiamo subito pensare a invertire la rotta, in vista della partita di sabato». «Siamo stati poco aggressivi – ha proseguito il tecnico – poco intensi, poco propositivi. Questa è la cosa che più risalta. In campo eravamo troppo timidi e questo non mi piace assolutamente. Ci siamo adeguati al ritmo del Pro Piacenza, non deve succedere più. Dobbiamo essere una squadra garibaldina e avere uno spirito diverso: sono queste le componenti che aiutano a tirare fuori il meglio da ogni partita».
Scelte personali che il campo non ha premiato. «Ho fatto delle scelte che hanno cambiato la mia idea della partita: ho inserito subito Mancini e De Francesco, che a Forlì avevano fatto molto bene, per dare qualità in vista di spazi più stretti. Perna e Del Pinto avevano fatto un altro tipo di allenamento, erano tornati con il gruppo solo venerdì. Ma la responsabilità è stata mia: credo sia giusto prendere anche le critiche, non solo gli elogi».
Dal punto di vista mentale, di certo la situazione non è stata delle migliori. «Avevo già parlato di una saturazione mentale, ma mi aspetto ben altro e sono fiducioso. La botta è stata più dura perché era inaspettata. La squadra, come sempre, era determinata e aveva lavorato bene in settimana, quindi la delusione è stata data dal fatto che nulla faceva presagire una sconfitta simile. Ma la cosa mi allarma perché nulla viene per caso. Abbiamo saputo soffrire di meno».
Adesso, però, la squadra deve ripartire da zero, come ogni settimana. Che si tratti di una vittoria o di una sconfitta, l’incontro del fine settimana deve essere solo un ricordo. «Ora bisogna resettare tutto. Non dobbiamo lasciarci coinvolgere da situazioni esterne e da giudizi che possono andare a nostro sfavore. Purtroppo la partita di sabato è stata diversa in modo negativo: sapevamo che si trattava di una partita difficile, io non dico mai nulla per caso».
Ma ciò che il mister ci tiene a precisare, è la differenza tra le due componenti: quella calcistica e quella dell’impegno. Due situazioni totalmente diverse, da non confondere. «Dal punto di vista dell’impegno non deve esserci una parola contro la squadra. Si tratta di un gruppo sano, composto da ragazzi seri che stanno crescendo dal punto di vista professionale. Abbiamo giocato male, siamo i primi responsabili della sconfitta, ma solo calcisticamente parlando».