L’Aquila non è una città per anziani

16 dicembre 2014 | 11:53
Share0
L’Aquila non è una città per anziani

«All’Aquila e nel cratere la situazione socio-economica degli anziani è ancora molto difficile. La grave crisi nazionale ha pesanti ricadute sul nostro territorio, dove permane l’emergenza dopo il sisma del 2009».

Si è aperta con una panoramica sulla esigenze e le criticità della terza età, la relazione del segretario Fnp-Cisl L’Aquila-Sulmona, Rodolfo Fabi, nel corso del coordinamento territoriale Cisl pensionati, che si è tenuto questa mattina, all’hotel Canadian, all’Aquila.

«Sono note a tutti – ha detto Fabi – le difficoltà che scaturiscono, soprattutto per i pensionati, dall’eccessiva pressione fiscale, con una tassazione nazionale, regionale e locale che pesa sulle tasche dei cittadini e incide negativamente sulla già precaria condizione socio-economica delle categorie meno abbienti».

Fabi ha sottolineato come «nell’Aquilano i pensionati vivono una condizione socio-economico-sanitaria pesante, con un isolamento che si traduce, spesso, nell’impossibilità di accedere ai servizi minimi di assistenza e di condurre una vita dignitosa».

«Mi riferisco ad esempio ai trasporti pubblici, in un comprensorio che si è dilatato a dismisura – ha fatto notare il segretario Fnp-Cisl L’Aquila-Sulmona – ma, soprattutto, alla mancanza di punti di aggregazione e al problema, sempre più marcato, dei servizi sanitari, con liste di attesa lunghissime, nelle strutture pubbliche, per esami clinici e visite specialistiche».

Al coordinamento territoriale erano presenti anche il segretario generale interregionale Fp-Cisl Abruzzo-Molise, Luigi Pietrosimone, e il segretario Cisl della provincia dell’Aquila, Paolo Sangermano.