
«Sapere che non risulta
radioattività nei tessuti prelevati dai capodogli spiaggiati a
Vasto mi tranquillizza dal punto di vista dell’inquinamento
radioattivo e da metalli pesanti del nostro mare, anche perché
non è da questo che ci aspettavamo risposte su quanto accaduto
lo scorso settembre».
Ad affermarlo è Vincenzo Olivieri, presidente nazionale del
Centro studi cetacei onlus, nel commentare i dati diffusi dall’
Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) che ha
eseguito le analisi sui capodogli morti sulla spiaggia di Punta
Penna su 9 campioni di tessuto animale (3 di fegato, 3 di rene e
3 di muscolo).
Per Olivieri i valori elevati di mercurio che si rilevano nel
fegato «sono assolutamente normali» e ribadisce che queste
analisi «non ci avrebbero comunque spiegato lo spiaggiamento, ma
sono utilissime perché attraverso questi animali abbiamo degli
indicatori biologici in quanto sono all’apice della piramide
nutrizionale della catena alimentare».