
di Lucia Ottavi
Era il 20 dicembre 1964, Sabina Santilli, sordo cieca dall’infanzia, fonda la Lega del Filo d’Oro insieme ad un gruppo di volontari. Un “[i]filo prezioso che unisce le persone sordo cieche con il mondo esterno[/i]”, questo è il significato del nome dato ad un’associazione che ha avuto il pregio di rendere le persone affette da questa disabilità indipendenti, dando visibilità ai loro diritti, ai loro problemi, alla loro intera esistenza, attraverso un coraggio e una determinazione che hanno contraddistinto ogni momento della vita di Sabina Santilli.
Ogni suo passo, ogni istante, infatti, è stato vissuto nella piena consapevolezza di una terribile “disabilità”, ma la coscienza di ciò non è mai stata considerata un ostacolo alla vita, anzi, è stata la forza che ha permesso a una semplice donna, nata in un piccolo paese della Marsica, San Benedetto, di lottare, sempre e comunque.
{{*ExtraImg_227317_ArtImgRight_300x270_}}Sono passati 50 anni da allora, ma è come se non fosse trascorso neanche un giorno. L’attività e le iniziative della Lega del Filo d’Oro continuano, i volontari rendono ogni istante della vita delle persone sordo cieche degno di essere vissuto, in nome di una donna che ha donato la sua stessa esistenza agli altri, Sabina Santilli. Ed è proprio a questa “figlia prediletta” della Marsica che l’amministrazione comunale di San Benedetto il giorno 10 gennaio, alle ore 17.00, intitolerà una sala culturale della nuova biblioteca comunale.
“[i]Il Giovedì Santo sera, gettai intorno l’ultimo sguardo nella camera; la mattina dopo udii l’ultimo grido, seguito da una sbattuta di porta: da allora niente più[/i]”. Sabina Santilli, Ai miei amici del Mondo Silente.
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