
«Su discarica Bussi ricorriamo in appello. Chiediamo condanna responsabili e risarcimento per danni ambientali». Lo ha scritto su Twitter il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti dopo la sentenza della Corte di Assise che assolve tutti gli imputati.
Il Ministero dell’Ambiente ha intenzione di proseguire, in grado di appello e anche in Corte di Cassazione, l’intrapresa azione civile «per la condanna al risarcimento degli ingenti danni provocati» dalla discarica di Bussi. Lo rende noto lo stesso dicastero.
«E’ solo una sentenza di primo grado e, come tale, non definitiva, quella che ha assolto gli imputati nel processo penale innanzi alla Corte di Assise di Chieti per il disastro ambientale provocato dalla mega-discarica dello stabilimento Montedison di Bussi sul Tirino. Occorrerà leggerne le motivazioni – si legge in una nota – per valutare le ragioni sia del mancato riconoscimento del reato di avvelenamento delle acque, che della derubricazione del reato di disastro doloso in colposo, che ha avuto per effetto la dichiarazione di prescrizione del reato da parte della Corte di Assise».
«La finalità di ripristino ambientale di quella parte d’Abruzzo rappresenta una priorità – prosegue il ministero – a prescindere dall’esito del processo penale e infatti il Ministero sin dal 2013 ha adottato un provvedimento con il quale ha diffidato Edison a provvedere alla rimozione dei rifiuti illegalmente stoccati nelle aree a nord dello stabilimento e della discarica ‘Tre Monti’. Il provvedimento è stato impugnato innanzi al Tar Abruzzo che l’ha ritenuto legittimamente adottato e perciò è attualmente efficace». A gennaio la parola definitiva spetterà al Consiglio di Stato che deve decidere il ricorso proposto avverso la decisione del Tar. «Nel frattempo all’inizio di dicembre il Commissario Goio ha presentato il piano per la bonifica dell’area a nord dello stabilimento Solvay – conclude la nota- sul quale sono stati chiesti i pareri di Ispra e Arta Abruzzo al fine dell’esame definitivo in Conferenza di Servizi».