
Signore mio, con rammarico devo constatare che Don Chisciotte non ha fatto gli auguri di Buone Feste agli aquilani. Non ha neppure scritto a Babbo Natale per sollecitare qualche ricco dono per la città. Perché tutto questo silenzio?
[i]Mia cara Signora, la risposta a questi quesiti la dovresti conoscere ormai a memoria. Agli aquilani non può più rivolgersi, perché nessuno crede più ai “palloni” dell’Hidalgo cittadino. Ne ha gonfiati troppi e, manco a farlo apposta, sono scoppiati tutti. Scrivere a Babbo Natale non è semplice. Il tempo delle mele è passato da un pezzo. Oggi, per essere ascoltato, devi presentare credenziali attendibili e riscontrabili. Questo, purtroppo, non è possibile per Don Chisciotte che ha riempito le pagine dei giornali di promesse non mantenute.
Non è più credibile. Te ne dico una per tutte. La sbandierata e reiterata visita di Renzi a L’Aquila. Lo hai visto tu per caso? Io, malgrado l’attenzione, non sono riuscito neppure a leggere la risposta all’invito del Massimo sindaco.[/i]
Signore, penso che lo abbiano preso di mira in molti, perché ha cambiato del tutto atteggiamento. Prima parlava e sparlava a tutto spiano. Non si riusciva a trattenerlo. Neppure quando si faceva male da solo. Oggi tace. Si è votato al silenzio. Nelle ultime apparizioni televisive, nelle quali le domande erano palesemente pilotate, è apparso decisamente avvilito. Quasi ripiegato su se stesso ha detto, con un filo di voce: “qualcuno mi ha definito perfino Don Chisciotte”. Il riferimento era esclusivamente per te. Lo hai capito?
[i]Gentile Signora, tu pensi che non conosca i miei polli? Sono loro, come vedi, che non capiscono quello che dico. Don Chisciotte non era affatto uno sciocco, anche se apparentemente possa apparire tale agli occhi degli ignoranti. Innanzitutto era un uomo d’onore. Poi, aveva dei nobili ideali, come quello di combattere le ingiustizie sociali ai danni dei più deboli. Affondava la sua lancia sulle pale dei mulini a vento, cercando di danneggiarle, in maniera che non potessero alimentare venti di calunnie sugli indifesi cittadini. È chiaro il concetto? Forse, ha ragione il Massimo sindaco. Non merita questo titolo. Infatti, non ha mai indossato le vesti del difensore civico, avendo tentato di gravare gli amministrati anche di tasse non dovute. Tu lo sai bene perché stai nelle condizioni di coloro che avrebbero dovuto pagare onerose gabelle, se non fossero giunti in tempo i correttivi del governo.[/i]
Mio Signore, vorrei darti un modesto consiglio, tanto per sdrammatizzare la situazione. Cerca di trovare un altro personaggio che abbia qualche punto di contatto con l’Hidalgo cittadino e che non dia luogo a interpretazioni offensive da parte dei lettori. Te lo chiedo devotamente: provaci.
[i]Carissima fedele amica, apprezzo il tuo interessamento. Anche a te devo dire che non hai capito bene quanto ho innanzi spiegato. Definire Don Chisciotte il Massimo sindaco non ha e non può avere il minimo senso dell’offesa. Don Chisciotte era un Nobile Signore. Non era uno qualunque. Se si sente avvilito perché lo chiamo Don Chisciotte, allora come si sente quando gli associati UGL delle case di San Gregorio lo hanno chiamato “… solito struzzo”. Come lo dovrebbero definire gli aquilani quando ha promesso il piano regolatore entro giugno, poi entro dicembre 2014 e oggi, ultima dichiarazione, entro il 2017? In questo caso, forse, potrebbe guadagnare il titolo di “smemorato” non di Collegno, ma dell’Aquila. E come dovrebbero chiamarlo quegli operai in mobilità che aspettano la reintegrazione nella tanto preannunciata apertura dell’azienda per la rottamazione elettronica? “Il Babbo Natale senza barba”, oppure, “Befana senza scopa”? Non valuto e non voglio entrare nel merito delle ultime dichiarazioni relative allo sviluppo dell’aeroporto dei Parchi. Una ostinazione così radicata non l’ho riscontrata in nessuno dei miei fedeli o infedeli. Ciò che gli aquilani non tollerano sono gli inutili tentativi di scaricare addosso agli amministrati e alle opposizioni le responsabilità di scelte dissennate, senza senso e senza finalità. Per cortesia, tu che lo vedi spesso e ci stai quasi a stretto contatto di gomito, gli puoi dire che la ragione del mancato decollo dell’aeroporto e degli aerei sta, solo ed esclusivamente, nella “assoluta mancanza di utenza”. Per essere più espliciti ed elementari: non ci sono viaggiatori. Lo ha constatato personalmente e non ne vuole prendere atto? Ho l’impressione che ultimamente sia stia avviluppando, o incartando, nei “piombi” delle nuove redazioni dei piani industriali delle fallimentari aziende municipalizzate. Forse meriterebbe di essere chiamato a pieno titolo “Silvio Pellico”. Potrebbe anche scrivere le “Prigioni” in cui si è chiuso a causa di tutte le incompiute poste in cantiere.[/i]
Signore mio, grazie per avermi illuminata ancora una volta. Capisco ora, più che mai, che la ricostruzione della mia modesta casetta in centro storico avverrà dopo le mie esequie. Perciò, ve lo chiedo con il cuore in mano, richiamate pure la mia anima accanto a voi. Sono stanca di sentire cialtronerie e puerili favole che escono a valanga dalla sede municipale. E così sia.
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