Cultura: «Bene risorse privati, ma Regione non si tiri indietro»

8 gennaio 2015 | 12:44
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Cultura: «Bene risorse privati, ma Regione non si tiri indietro»

«La cultura è un bene comune, dunque essenziale, come recita anche la Costituzione italiana, alla realizzazione dell’uomo come persona e all’esercizio dei diritti fondamentali. Come tale, lo Stato e gli enti locali non possono prescindere dalla valorizzazione e dalla promozione culturale». Lo afferma l’assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila, Elisabetta Leone, in relazione alla recenti polemiche sui tagli della Regione Abruzzo.

«Se è vero – prosegue Leone – che le risorse e gli investimenti pubblici in questo settore sono sempre più carenti e che per promuovere le iniziative culturali è necessario aprirsi anche ai finanziamenti privati, questo non può essere un alibi per deresponsabilizzare gli enti locali, in particolare la Regione Abruzzo, ad investire nelle politiche culturali. I tagli alla cultura sono stati pesantissimi e compromettono in molti casi la sopravvivenza di istituzioni e associazioni del territorio. Per alcune di esse non poter contare sui fondi regionali, o comunque pubblici, pregiudica la possibilità d’accesso ai fondi statali. Il Comune dell’Aquila, sebbene in una situazione di ristrettezze economiche, non ha ridotto i finanziamenti alle istituzioni e alle associazioni culturali del capoluogo, che ne sorreggono l’identità di città di cultura. È anche nostra intenzione, su diretto input del sindaco, istituire un tavolo permanente per mettere a sistema l’apporto delle sponsorizzazioni private a sostegno delle attività culturali».

«L’appello che rivolgo alla Regione Abruzzo e al presidente della prima Commissione Consiliare (Bilancio) – conclude l’assessore comunale – è di individuare una soluzione che non equivalga a un passo indietro dell’ente, che mortifica un bene comune come la cultura, ma che sia in grado di utilizzare al meglio tutti gli strumenti, a partire dai fondi comunitari. Più cultura equivale a più civiltà, più democrazia e maggiore capacità di competere in uno scenario internazionale».