Univaq: lo stato di attuazione delle Linee strategiche

8 gennaio 2015 | 15:08
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Univaq: lo stato di attuazione delle Linee strategiche

di Claudia Giannone

Presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa da tempo annunciata, l’andamento dei dati relativi all’Università degli Studi dell’Aquila e lo stato di attuazione delle Linee strategiche.

Molti i punti menzionati nel percorso che fino a questo momento è stato seguito e che in futuro sarà ancora preso in considerazione per raggiungere gli obiettivi prefissati: è stato proprio questo il primo anno di attuazione del programma, grazie all’approvazione da parte degli Organi di governo dell’Ateneo e del MIUR.

Importante il dato sugli attuali iscritti: 20.060, di cui 4.106 nuovi immatricolati. Variegate le percentuali in cui quest’ultimo numero si suddivide: il 12,3% proviene dal Comune dell’Aquila, il 30,5% dall’intera provincia, il 55,8% dall’Abruzzo ed il 44,2% dall’esterno della Regione. Una nota molto importante, se si considerano le aspettative nel momento in cui erano state reintrodotte le tasse universitarie.

Da aggiungere, inoltre, che l’età media dell’Ateneo si è decisamente abbassata, anche rispetto a quella del 2008: prima del sisma, infatti, corrispondeva a 24,1, ma nell’anno successivo l’innalzamento era stato incontrollabile, fino a giungere al 28,1. Al momento, l’età media si trova a 23,7. Un chiaro segnale, secondo le parole della rettrice Paola Inverardi, del fatto che l’Università sta attraendo sempre più giovani e neo diplomati.

Ma per permettere che il loro cammino non si interrompa al momento della laurea, il programma ha compreso una serie di percorsi di formazione per accedere al mondo del lavoro. Si è, quindi, alla ricerca di convenzioni con i soggetti disponibili, tra cui alcuni giornali locali, per poi trovare dei mezzi di finanziamento adeguati per concedere una retribuzione.

Non si parla, però, solo di questo: collaborazioni con le scuole superiori, stanziamenti di bilancio per favorire gli studenti disabili e le nuove schede di valutazione. Inoltre, in futuro, ci sarà un nuovo sistema di valutazione della didattica: sarà sulla base delle conoscenze degli studenti che verrà analizzato il livello dell’insegnamento.

Continuano, in aggiunta, i progetti di internazionalizzazione, che prevedono dei corsi totalmente internazionali in grado di garantire doppio titolo o titolo congiunto. Numerose le domande ricevute nel corso del tempo, dato che fa comprendere ancora di più l’importanza di una laurea internazionale in ogni campo. Potrebbe essere, infatti, un’ottima possibilità per entrambi i fronti: sia dal punto di vista degli studenti italiani, sia dal punto di vista di quelli stranieri, sempre più attratti dall’Italia e dalla cultura che vi si trova.

In ultima analisi, ma non per importanza, si trova il punto sulla ricostruzione: per quanto riguarda Palazzo Carli, le procedure sono di certo le più complesse, dato il problema riguardante le risorse finanziarie. Più ottimistica, invece, la veduta su Palazzo Camponeschi, che verrà restituito all’Università entro luglio 2016. La priorità, dunque, diviene il recupero della parte rimasta dell’ex Ospedale San Salvatore, di proprietà dell’Ateneo, ma con una grande concorrenza di interessi per quanto riguarda l’utilizzo. Molte, infatti, le proposte da parte della Biblioteca Provinciale e dell’Archivio di Stato, ma la rettrice ribadisce il proprio impegno costante per la conservazione della struttura.