
di Gamal Bouchaib*
Eccoci di nuovo a parlare del complesso mondo islamico con tutte le sue sfaccettature culturale e religiose perché il terrorismo di matrice islamica ha chiuso l’Islam in una vera e propria gabbia, le cui chiavi sono nelle mani dei fondamentalisti, che remano contro l’Occidente. Il progetto sovversivo degli integralisti si era già inserito ed è cresciuto indisturbato in tutta Europa, denunciato dal sottoscritto quando era membro del comitato dell’Islam italiano al Viminale nel 2012. La mia era ed è una battaglia contro ogni forma di neo-tribalismo e di fondamentalismo, una lotta per riformare l’Islam in senso moderato, che abbia come base di partenza i diritti e i doveri stabiliti dai trattati internazionali.
Una grande battaglia, quella contro i fondamentalisti. E questa lotta passa attraverso non piccole, ma grandi battaglie: non possiamo più accettare pratiche come l’infibulazione, oppure l’obbligo per le donne di indossare il burqa. Esistono delle leggi e vanno rispettate. Credo profondamente in questa battaglia perché stiamo assistendo ad una regressione preoccupante: se fino a qualche anno fa era difficile incontrare donne totalmente coperte dal burqa, oggi ne troviamo in giro per le nostre città d’Italia. Non è più tollerabile. Poi c’è la battaglia contro la poligamia, una pratica che sembra un’eccezione, ma non lo è.
Posso raccontare all’infinito, ma oggi stiamo ai fatti: è stato un atto vile di mascalzoni che pensano di alterare gli equilibri della libertà fondamentale come senso dell’esistenza delle democrazie stesse perché il dilemma oggi è tra libertà e sicurezza? Quale scenario da domani sarà proposto in Italia? Cosa stiamo facendo al di là delle rassicurazioni del presidente del Consiglio?
L’islamismo continuerà a esistere, perché risponde a un’esigenza culturale e identitaria. Ma è l’assenza di democrazia che ha favorito la sua espansione. Una democrazia ben assimilata deve tenere conto delle correnti religiose, come delle varie correnti laiche. L’integralismo deve essere sconfitto dal popolo musulmano. Il vento della rivoluzione del mondo islamico non deve cercare di far tornare il mondo islamico ai tempi del profeta Maometto (VII secolo). Ma con una nuova griglia di lettura del libro sacro: una lettura intelligente, razionalista e non letterale. È questo l’elemento nuovo, sarà rivoluzionario.
L’Islam moderato è la soluzione di fronte ad una avanzata terrificante come ha già annunciato l’imam della moschea di Parigi degli ultimi anni del salafismo che ha mischiato le carte in tavola soprattutto dopo il caos dell’Iraq e della Siria, cercando perfino una ramificazione di diverso tipo al terrore. Oggi c’è anche in discussione una supremazia del terrore tra l’isis e alqaeda e se il mondo musulmano moderato non alza la voce è quasi fatta per il califfato universale.
Il mondo islamico, per uscire dal bivio dell’integralismo becero di queste bestie, deve poter contare su se stesso in modo serio ed obiettivo. Se passa l’idea che integralismo è uguale islam, sorge spontanea la domanda del presidente dell‘Egitto Al Sisi: significa che un miliardo e mezzo di musulmani nel mondo vogliono uccidere gli altri sei miliardi.
*Consigliere Straniero Comune L’Aquila, ex membro dell’Islam Italiano al Viminale.