
A sei anni dal terremoto quasi seimila ragazzi all’Aquila sono ancora costretti a seguire le lezioni dentro strutture provvisorie.
E questo nonostante una mobilitazione di studenti, genitori e insegnanti che, insieme all’organizzazione Actionaid, hanno rivolto appelli e consegnato più di seimila firme alla Presidenza del Consiglio. Ora, grazie a una piattaforma, ogni cittadino può partecipare a una petizione per chiedere ai decisori politici e agli amministratori la ricostruzione dell’edilizia scolastica del capoluogo abruzzese.
Il testo della petizione, la prima lanciata sulla piattaforma di U-Act – progetto che nasce dalla collaborazione di ActionAid con OpenPolis – è infatti il frutto delle richieste e del lavoro di pressione fatto in questi mesi per chiedere una programmazione complessiva degli interventi di edilizia scolastica all’Aquila, celerità e condivisione dei progetti, un monitoraggio costante e trasparenza nell’uso dei fondi.
Con la petizione, i genitori aquilani chiedono agli italiani di far pressione sugli amministratori affinchè siano pubblicati sul sito del Comune i progetti approvati e le proposte progettuali avanzate finora, i dati disponibili dalle diverse fonti istituzionali e le priorità identificate. Inoltre si chiede un dettagliato cronogramma dei tempi di progettazione, approvazione, gara d’appalto e lavoro di ogni scuola.
La petizione [i]”Siamo tutti fuori classe, purtroppo”[/i] è la prima azione concreta di U-Act, che si differenzia dalle altre piattaforme di petizioni per il fatto di essere uno strumento a disposizione di tutte le persone che sono impegnate quotidianamente sui propri territori per dare forza e visibilità alle loro battaglie per un vero cambiamento, e per la possibilità di dialogare direttamente con i decisori politici: ogni richiesta pubblicata viene infatti recapitata direttamente ai decisori e gli utenti che l’hanno sottoscritta possono seguire l’andamento della richiesta e capire quale politico ha risposto.
Infine la piattaforma permette di moltiplicare le istanze di ogni cittadino nella rete dei social media come Facebook e Twitter, dei blog e dell’informazione indipendente.