D’Alfonso multato, ma spunta il ‘dovere istituzionale’

22 gennaio 2015 | 09:23
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D’Alfonso multato, ma spunta il ‘dovere istituzionale’

Il sottosegretario alla Giunta regionale abruzzese Camillo D’Alessandro risponde alle polemiche sollevate dal consigliere regionale Mauro Febbo sulla multa per eccesso di velocità che la polizia stradale ha elevato il primo agosto scorso sull’autostrada A25 nei confronti del presidente Luciano D’Alfonso e che è stata al centro di ricorsi.

«Ci troviamo di fronte – dice D’Alessandro – ad una violazione posta in essere per garantire l’adempimento di un dovere istituzionale» che si «esplicava nella necessità di partecipare ad un riunione presso il Ministero dello Sviluppo economico a Roma, prevista alle ore 8:00, per poi incontrare il viceministro Claudio De Vincenti».

«Questo – spiega D’Alessandro – verrà rappresentato nel ricorso che, come ogni cittadino a e quindi senza alcun privilegio il presidente D’Alfonso presenterà al Giudice di pace di Avezzano, competente per territorio, mentre il Prefetto della Aquila ha rigettato il ricorso avverso la multa poiché la polizia stradale ha prodotto delle controdeduzioni sulla insussistenza dello stato di necessità. In ogni caso – conclude D’Alessandro – qualora le sue ragioni non venissero riconosciute in sede di ricorso, legittimamente consentito ad ogni cittadino, si provvederà al pagamento della ammenda. Quanto alle polemiche sollevate dal consigliere Febbo, il presidente se la sarebbe potuta prendere comoda pernottando la sera prima in un albergo a Roma, cosa che notoriamente non è consigliabile per la Regione abruzzese ereditata».