«Legge L’Aquila Capoluogo da riscrivere»

23 gennaio 2015 | 12:53
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«Legge L’Aquila Capoluogo da riscrivere»

di Claudia Giannone

L’opposizione non transige sulla Legge L’Aquila Capoluogo: una legge che, secondo Giorgio De Matteis e il suo schieramento, non può essere assolutamente emendata, a causa delle «incongruenze» che si trovano all’interno della stessa.

Diversi i gruppi consiliari che oggi hanno preso parte alla conferenza stampa organizzata nella sede del Comune dell’Aquila. Tante voci, tanti personaggi ai microfoni, ma una sola idea: secondo la legge, L’Aquila non rappresenterebbe più il capoluogo di regione.

Il concetto può essere desunto da un preciso passaggio analizzato da De Matteis: si parla, infatti, di un lungo processo che porterà la città dell’Aquila ad essere un polo amministrativo ed istituzionale all’interno della regione. Ma, secondo lo schieramento, proprio queste parole fanno comprendere quanto il capoluogo non sia in realtà considerato tale.

Mai una risposta da parte del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente: in una regione in cui ormai l’intero sistema gravita intorno a Pescara, con turismo, cultura e trasporti, l’opposizione si trova ora a dover fare i conti con l’emendamento di una legge definita «ingiusta» per la città.

«La firma di questa legge – ha affermato De Matteis – è stata una dichiarazione di resa. Si tratta di una legge ingiusta, che non va assolutamente emendata, ma riscritta totalmente per poter eliminare tutte le incongruenze trovate, attraverso la rilettura dei passaggi cruciali».

Richiesta, dunque, una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per il provvedimento legislativo firmato anche dal presidente della Giunta Regionale. Ed è giusto, secondo il gruppo, anche un coinvolgimento della Provincia per poter operare su una legge da riscrivere su presupposti concreti. «Vogliamo che lo Statuto venga riscritto – ha proseguito – e che tutte le Direzioni vengano riportate a L’Aquila. È oltremodo vergognoso che il presidente della Regione non sia mai venuto in Consiglio Comunale: se questa volta farà lo stesso, saremo noi ad andare in Consiglio Regionale».

Dalla prossima settimana, dunque, inizieranno i lavori dell’opposizione per la modifica della legge.

«Questa legge – ha aggiunto Luigi D’Eramo – non ha contenuto politico o amministrativo e ciò che più mi colpisce è che sia stata firmata anche da un aquilano. Se davvero il personaggio in questione si è reso conto della congiura alla quale ha preso parte, la situazione è davvero grave».

Si conclude con una risposta ben mirata, diretta a dei commenti risalenti ad alcuni giorni fa, ma portati avanti ormai da tempo. «Vorrei invitare il consiglier Properzi a parlare di meno, soprattutto sulla nostra parte politica, perché sta passando un messaggio inesatto: sta descrivendo il nostro gruppo di persone come un gruppo che fa polemica, senza produrre nulla».