‘Il silenzio dell’Aquila’, un corto per raccontare

26 gennaio 2015 | 15:48
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‘Il silenzio dell’Aquila’, un corto per raccontare

di Francesca Marchi

“[i]Il Silenzio dell’Aquila[/i]” è un cortometraggio nato con l’intenzione di reagire al dramma che gli aquilani hanno vissuto e stanno vivendo quotidianamente, ormai «archiviato», come ci tiene a sottolineare l’autore, Alessio Colella, da tutti i mezzi di comunicazione come una «normale» tragedia degli ultimi anni. «Per dire basta, è ora di far rinascere davvero questa città».

{{*ExtraImg_231052_ArtImgRight_300x300_}}E’ un progetto divenuto, anno per anno, di grande rilevanza e importanza, sia dal punto di vista del significato, sia dal punto di vista dei riconoscimenti avuti: premio della Critica “DireGiovani – sezione Creatività 2011”; riconoscimenti da parte di Celso Cioni, direttore della Confcommercio Abruzzo; proiezioni presso il “Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte” e la “Nave della Legalità – Civitavecchia/Palermo” con spettatori di tutta Italia; proiezioni in occasione dell’evento “Ferrara chiAMA L’Aquila”; premio come Miglior Documentario “Gabriele Inguscio – edizione 2013”.

Anche quest’anno “Il silenzio dell’Aquila” è una denuncia della realtà che vive la città?

«In questi anni, tra forti campagne mediatiche e politiche, che sbandieravano un inesistente ritorno alla normalità pre-sisma ma, soprattutto, una fasulla ricostruzione, si è giocato sulla pelle di noi aquilani. Siamo noi che ormai, inconsapevolmente, nella nostra quotidianità, ci ritroviamo in una vita che, se subito dopo il sisma consideravamo temporanea, ora ci stiamo abituando a considerare normale, non credendo più in un vero rilancio».

Quale messaggio vuoi trasmettere?

«Sarà questo non credere più ad un vero rilancio che, in occasione del sesto anniversario dal terremoto del 6 aprile 2009, caratterizzerà il tema del progetto di quest’anno: “[i]IL SILENZIO DELL’AQUILA 2015 – TAEDIUM VITAE[/i]”. Dedicato a Federico Santilli e Francesco Leccese: ‘[i]Il perfetto coraggio sta nel fare senza testimoni ciò che si sarebbe capaci di fare di fronte a tutti[/i]’. François de La Rochefoucauld

La narrazione di questa versione sarà definita da reazioni e storie completamente lontane e contrastante rispetto alle precedenti versioni. Ciò che avrà in comune è il messaggio profondo: toccherà sempre allo spettatore dare un proprio significato alle immagini. [i]Taedium Vitae[/i] è una espressione latina che, per eccesso di pessimismo, di sconforto morale e di crollo psicologico, descrive la stanchezza della propria, triste, esistenza. È una noia e un disgusto che portano l’esistenza ad una assenza di significato.

LA STORIA

Dopo sei anni dal sisma, Samuele e Rosa non riescono ancora a dimenticare quei 23 secondi che mutarono la loro vita. Il destino di un amore annientato da macerie che costituivano il loro passato.

Non c’è in loro una speranza, non c’è alcun segno di luce, solo una vita spezzata dal dolore e dalla sofferenza. Solo compiacenti ricordi che accompagnano la loro crescita ad un cammino verso il desiderio di ritrovare il calore e la dolcezza di una vita sepolta nelle loro anime.

Un amore destinato a tacere nel silenzio della loro città, nel silenzio dell’Aquila.

“Il Silenzio dell’Aquila 2015 – Taedium Vitae” è disponibile su youtube.it dal 6 aprile.