La luna di Giovanni Pascoli

26 gennaio 2015 | 15:05
Share0
La luna di Giovanni Pascoli

a cura di Valter Marcone

[i]L’ASSIUOLO[/i]

Dov’era la luna? chè del cielo

notava in un’alba di perla,

ed ergersi il mandorlo e il melo

parevano a meglio vederla.

Venivano soffi di lampi

da un nero di nubi laggiù;

veniva una voce dai campi:

chiù

([i]da Myricae[/i])

[i]IL PONTE[/i]

La glauca luna lista l’orizzonte

e scopre i campi nella notte occulti

e il fiume errante. In suono di singulti

l’onda si rompe al solitario ponte:

Dove il mar, che lo chiama? E dove il fonte,

ch’esita mormorando tra i virgulti?

Il fiume va con lucidi sussulti

al mare ignoto dall’ignoto monte.

Spunta la luna: a lei sorgono intenti

Gli alti cipressi dalla spiaggia triste,

movendo insieme come un pio sussurro.

Sostano, biancheggiando, le fluenti

nubi, a lei volte, che salìan non viste

le infinite scalee del tempio azzurro.

([i]Da Myricae[/i])

[i]PAESE NOTTURNO[/i]

Capanne e stolli e alberi alla luna

sono, od un tempio dell’antico Anubi,

fosca rovina? Stampano una bruna

orma le nubi

su la campagna, e più profonda e piena

la notte preme le macerie strane,

chiuse allo sguardo, dove alla catena

uggiola un cane.

Ecco la falce d’oro all’orizzonte:

due nere guglie a man a ma dipinge,

indi non so che candido. Una fronte bianca

di sfinge?

([i]da Myricae[/i])

Le poesie scelte per questa puntata di [i]La Luna e i lunatici[/i] appartengono alla raccolta [i]Myricæ[/i] pubblicata nel 1891. Poesie a tema semplice e modesto, come dice lo stesso Pascoli, ispiratosi per lo più a temi familiari e campestri.

Myricae, dal latino, richiama le tamerici (“[i]non omnes arbusta iuvant humilesque Myricæ[/i]”, non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici), umili arbusti che qui diventano simbolo di una poesia senza pretese, riferita alle piccole cose quotidiane e agli affetti più intimi.

Già dal titolo, allora, appare quel senso dimesso della poesia, diversa da quella del Carducci e anche da quella ardua e aristocratica di D’Annunzio.

La prima edizione è del 1891. Insieme con i [i]Canti di Castelvecchio[/i], secondo la critica, appartiene “al Pascoli migliore”, poeta dell’impressionismo e del frammento: “[i]Son frulli di uccelli, stormire di cipressi, lontano cantare di campane[/i]”, scrisse il poeta nella Prefazione del 1894.

Piccole cose, inerenti per lo più alla vita della campagna, dunque, compongono i quadretti rapidissimi. Pochi versi alla maniera degli impressionisti, dove le “cose” sono definite con esattezza, col loro nome proprio (per esempio prunalbo per biancospino). Vi compaiono anche poesie (Novembre, Arano) in cui le “cose” si caricano di una responsabilità simbolica e già si affaccia il tema dei morti (X Agosto). Un tema che va a sottolineare una visione della vita che corrode i confini del reale – avvertito come paura e mistero – per una evasione nella fiaba e nel simbolo (Carrettiere, Orfano, L’assiuolo).

La raccolta si componeva nella prima edizione di 22 poesie divenute 155 nell’ultima, tolti pochi componimenti rimasti a sé. I componimenti sono ordinati per temi, corrispondenti ai cicli annuali della vita in campagna come [i]Il giorno dei morti[/i], il giorno in cui il poeta si reca al camposanto che “[i]oggi ti vedo/ tutto sempiterni/ e crisantemi. A ogni croce roggia/ pende come abbracciata una ghirlanda/ donde gocciano lagrime di pioggia[/i]”. In questa giornata “[i]Sazio ogni morto, di memorie, riposa[/i]”. Non tutti però. “[i]Non i miei morti[/i]”.

LEGGI LA PRIMA PUNTATA:

[url”LA LUNA DEI LUNATICI E ALTRE LUNE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=109107&typeb=4&Loid=153&La-luna-dei-lunatici-e-altre-lune[/url]

LEGGI LA SECONDA PUNTATA:

[url”NOVELLE SULLA MITOLOGIA LUNARE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=109398&typeb=0[/url]

LEGGI LA TERZA PUNTATA:

[url”MITI LUNARI”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=109688&typeb=0[/url]

LEGGI LA QUARTA PUNTATA:

[url”POETI D’ORIENTE, PRIMA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=110187&typeb=0[/url]

[url”POETI D’ORIENTE, SECONDA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=110398&typeb=0[/url]

LEGGI LA QUINTA PUNTATA:

[url”LA LUNA DI GIACOMO LEOPARDI, SECONDA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=111388&typeb=0[/url]

LEGGI LA SESTA PUNTATA:

[url”LA LUNA DI DANTE, PRIMA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=111708&typeb=0[/url]

[url”LA LUNA DI DANTE, SECONDA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=112047&typeb=0[/url]

LEGGI LA SETTIMA PUNTATA:

[url”LE SORELLE DELLA LUNA”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=112369&typeb=0[/url]

LEGGI L’OTTAVA PUNTATA:

[url”LUNAZIONE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=112967&typeb=0[/url]

LEGGI LA NONA PUNTATA:

[url”LA LUNA AL FEMMINILE, PRIMA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=113258&typeb=0[/url]

[url”LA LUNA AL FEMMINILE, SECONDA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=113538&typeb=0[/url]

LEGGI LA DECIMA PUNTATA:

[url”LA LUNA DEL PAPA”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=114072&typeb=0[/url]

LEGGI L’UNDICESIMA PUNTATA:

[url”LA PUNTA DI ANDERSEN, PRIMA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=114202&typeb=0[/url]

[url”LA PUNTA DI ANDERSEN, SECONDA PARTE”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=114460&typeb=0[/url]

LEGGI LA DODICESIMA PUNTATA:

[url”LA LUNA DI GARCIA LORCA”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Secure/Detail_News_Display?ID=114808&typeb=0[/url]

[url”Torna al Network LeStanzeDellaPoesia”]http://ilcapoluogo.globalist.it/blogger/Valter%20Marcone%20-[/url]