Gigliola Curiel: l’alta moda è nel mio Dna, non avrei potuto fare altro

di Marzia Ponzi
Gigliola è una donna moderna, dinamica ma sognatrice. Dalla mamma, della quale è oramai da anni il braccio destro ha eredita l’innato senso estetico, l’amore per il bello, la curiosità, la voglia di sperimentare, ma anche quella caparbietà che ha fatto del marchio Curiel uno dei pochi sopravvissuti alla decimazione delle maison italiane di Alta Moda. Un nome, il suo, che è garanzia di qualità, sartorialità, artiginalità ed unicità. Ci siamo incontrate
alla vigilia della loro sfilata nello storico Hotel D’Inghilterra che per alcuni giorni, due volte all’anno si trasforma nel loro quartier generale. La collezione è pronta ed è completamente ispirata all’oriente.
A lei tocca, come di consueto l’arduo compito di realizzare gli accessori, capelli e scarpe che a questo giro sono in completa antitesi gli uni con gli altri. I cappelli sono vistosi e peculiari, le scarpe invece sono praticamente inesistenti, “ realizzare delle scarpe dall’effetto nude è un giochino che faccio praticamente da anni in estate utilizzando il pvc, materiale che amo molto” ci ha confessato “quest’anno ho invece fatto una nuova prova facendo gli stessi giochi ma usando del tulle trasparente ed aggiungendo delle passamanerie dove sarà possibile intrecciare sia dei nastri color cipria, se si vuole mantenere un look completamente neutro oppure si possono far passare dei nastri di stoffa colorata e magari coordinarli con gli abiti per ottenere un look più importante e ricercato”. Gigliola, però, non è solo il braccio destro di Lella nell’haute couture, è anche un’imprenditrice di successo, con una piccola ma importante linea di pret-a-porter tutta sua, che le sta regalando grandi soddisfazioni e che si affaccia timidamente alle grandi distribuzioni che oggi sono il vero motore dell’economia globale. Lei ha talento e determinazione, il grande successo non tarderà ad arrivare.
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