Io le baciai

4 febbraio 2015 | 06:26
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Io le baciai

di Valter Marcone

Io le baciai gli occhi

come due bianchi petali ardenti

in una tempesta di luce

d’una notte piena di una tarda luna

immensa e luminosa, affondata all’orizzonte.

Io le baciai le mani

con una fiamma rossa nel cervello

ruggente.

Io le baciai il corpo,

un solo corpo d’amore,

come un canto, un brivido, una vela fluttuante,

un verde tenero, un crepuscolo che continua

a cadere all’infinito,

un profumo di tiglio a mezzanotte,

un sogno già concluso

nello sfavillare delle stelle.

Io le baciai il volto,

come una storia, le sue scene, le sue parole,

come un’intricata siepe di ginepro,

un vento tremante, un ricordo, un nodo di desiderio,

una notte chiara e lucente, un delirio popolato

di labbra, mento e facce,

petti e cuori, occhi.

Io le baciai il cuore

come un rimpianto senza ricordo,

una voragine di nubi.

Io sognai quella notte insieme a lei

i fuochi rossi del fiume

le lune gialle e immobili, i soli di rame,

i fumi delle fornaci, l’estate di bracia,

pietre bianchi e sentieri, variazioni di rime

e canti, soliloqui notturni,

parole e vento.

Io sognai il mondo con lei.

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