
L’Abruzzo è ancora alle prese con la ricostruzione post sisma dell’Aquila e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha spiegato che «ci sono a disposizione ancora 5,5 miliardi di euro, stanziati dal governo nei prossimi anni».
«Ma se mi chiedete a che punto sta la ricostruzione e che voto do a quanto si è fatto fino ad adesso – ha aggiunto il governatore – dico che il voto è 7. Non solo: il 99 per cento di quanto ricostruito è di una bellezza straordinaria. Il problema è che la ricostruzione fuori dall’Abruzzo non è percepita e questo è un guaio. In ritardo è solo una parte della ricostruzione pubblica».
Nel corso del forum dell’Ansa, D’Alfonso ha chiarito che «la città è tutta un cantiere, ci sono all’opera oltre 90 gru, 960 cantieri, ed è uno dei cantieri più grandi d’Europa. Rispetto al passato tra Regione e Comune c’è una maggiore concordia grazie al fatto che ora c’è in giunta regionale, come vicepresidente e plenipotenziario, l’aquilano Giovanni Lolli».
Per D’Alfonso, però, il lavoro per l’Aquila non finisce con la ‘semplice’ ricostruzione. «All’Aquila bisogna riportare il lavoro, ma anche rimetterla al centro di una ricostruzione non vuota come è accaduta altrove: per esempio bisogna lavorare sulla viabilità, toglierla dal problema storico di una solitudine antica».
«Certo – ha concluso D’Alfonso – se mi chiedete che ne penso delle new town, dico che sono state un errore: bisognava fare subito un masterplan della città».