Sanità: Fi difende ospedale Avezzano

6 febbraio 2015 | 13:03
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Sanità: Fi difende ospedale Avezzano

Il gruppo consiliare di Forza Italia ha presentato due interrogazioni, illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa, che saranno discusse nel prossimo Consiglio regionale, in programma martedì.

Nelle due interrogazioni, il gruppo di Forza Italia chiede all’assessore alla Sanità «quali siano le reali intenzioni dell’Esecutivo regionale in riferimento al programma degli investimenti nell’edilizia sanitaria regionale e se è vero che la si vuole modificare per la realizzazione di un nuovo ospedale in sostituzione di quelli di Chieti e Pescara. Con quali fondi? Quale degli interventi previsti dal precedente Governo regionale sarebbe sacrificato»?

Il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri in paricolare si domanda «perché si voglia interrompere un iter arrivato ormai alla fine e bloccare così la programmazione in ambito sanitario». «Siamo di fronte – aggiunge – ad atteggiamenti discutibili e improvvisazioni pericolose. Così come abbiamo assistito alle retromarce sui Pain, sui Fas, adesso il Governo regionale innesca una pericolosa frenata sull’edilizia sanitaria. Per questo abbiamo deciso di portare il dibattito in Aula presentando due Question time».

«E’ bene precisare – sottolinea Sospiri – che con Decreto numero 65/12 del 28 novembre 2012 il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, in qualità di Commissario ad acta della Sanità, ha inviato al Ministero della Salute il Programma Straordinario di investimenti in Edilizia Sanitaria della Regione Abruzzo. Gli interventi proposti sono realizzazione dei nuovi ospedali di Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona e Vasto, in sostituzione di quelli esistenti; ristrutturazione del P.O. di Penne; realizzazione della centrale operativa 118 con eliporto presso l’Ospedale Civile San Salvatore dell’Aquila. La copertura finanziaria complessiva, pari a oltre 371 milioni di euro, è così ripartita: 95 per cento dello Stato (articolo 20) (228.522.549,03 euro); 5 per cento della Regione (12.027.502,58 euro); trasferimento proprietà P.O. esistenti (102.262.545,36 euro); trasferimento proprietà altri immobili (12.660.067,36 euro); altri finanziamenti (16.044.336 euro). Il 25 marzo 2013 si è riunito il Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici del Ministero della Salute che, analizzando il P.O. inviato dal Commissario Chiodi, ha formulato alcune osservazioni recepite con nuovo Decreto del Commissario il 28 febbraio. Mancava l’ultimo atto, la firma dell’Accordo di programma, e certo non ci aspettavamo che D’Alfonso realizzasse immediatamente quanto programmato ma i tempi si sono allungati in modo esponenziale. Anzi, in questi giorni, il nuovo Commissario ad acta D’Alfonso ha comunicato a mezzo stampa la volontà di realizzare, con i medesimi fondi, un nuovo unico Ospedale per il quale sono necessari 450 milioni di euro. A oggi non risultano atti ufficiali che modifichino la programmazione degli investimenti approvata».

«Un nuovo ospedale vuol dire che bisogna ricominciare tutto da capo e soprattutto che i fondi a disposizione non sono sufficienti. In Abruzzo ci sono problemi seri, come trovare le risorse utili per la compartecipazione con i Sindaci che si sono schierati contro questa decisione scellerata. Ma si può essere tanto irresponsabili – si chiede Sospiri – considerando che c’è un Governo che continua a tagliare? Quella di D’Alfonso è una Regione che va velocissimamente e pericolosamente in retromarcia».

«L’altro question time – precisa Sospiri – riguarda la decisione della Asl di Pescara di acquistare una struttura vetusta spendendo 4 milioni, più i soldi necessari per la successiva ristrutturazione, da adibire a uffici. Ma a cosa serve, quando il Presidente ha dichiarato di voler fare un ospedale da un’altra parte?». «Contestualmente – sottolinea Febbo – si blocca la compartecipazione per altri 6 mesi perché non si è capito che era sbagliato il regolamento. Nessuno ha recepito le nostre osservazioni e purtroppo oggi i fatti ci danno ragione. Inoltre, dopo giugno andremo al Tar, così come accaduto per i fondi Pain, perché così non può funzionare e anche questa sarà un’altra vittoria di Forza Italia. Noi vorremmo delle risposte perché riteniamo che la politica non è fatta tramite spot giornalistici ma mediante un confronto costruttivo. Questa regione è ferma, molti atti non andranno avanti perché non hanno le opportune certificazioni e non rispettano i passaggi previsti. Si bloccherà tutto, si andrà indietro tornando alla nostra programmazione».

In riferimento al nuovo ospedale, il Consigliere regionale Febbo si chiede: «Cosa ci facciamo con l’ospedale di Chieti sul quale si stanno spendendo ben 20 milioni di euro per gli interventi sul cemento impoverito, cosa di cui tutti erano a conoscenza?».

Emilio Iampieri ha dichiarato che «Mezza regione di fatto è alle prese con una sanità di serie B». «Ad Avezzano ad esempio – ha aggiunto – ci sono strutture degli anni ‘60 con carenze evidenti. Stiamo assistendo ad una cosa grave e irresponsabile perché si rischia di vanificare ingenti risorse a disposizione per fare ospedali nuovi in centri importanti come Avezzano appunto, Sulmona, Giulianova, Lanciano e Vasto. Noi faremo battaglia sulla qualità della vita dei cittadini, sulla sicurezza e sui livelli di un’offerta sanitaria che già molto scadente».

«Sulla programmazione della sanità non si può e non si deve tornare indietro. Se qualcuno pensa di poterlo fare, calpestando il diritto alla salute dei cittadini, sappia che noi daremo battaglia, non soltanto in aula», ha aggiunto Iampieri, respingendo l’ipotesi, annunciata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, di far sorgere un nuovo nosocomio tra Chieti e Pescara che, di fatto, «metterebbe a rischio la programmata realizzazione di nuovi ospedali ad Avezzano e Sulmona». «Il governo regionale di centrodestra, nella scorsa legislatura, non a caso, aveva individuato la necessità di interventi infrastrutturali ad Avezzano, Sulmona, Giulianova, Lanciano e Vasto – rivendica Iampieri – al fine di bilanciare l’offerta sanitaria tra l’Abruzzo settentrionale e quello meridionale. Che senso ha utilizzare la gran parte dei fondi pubblici disponibili per creare un nuovo ospedale in una zona che già ne vanta due, piuttosto che rispettare priorità ben definite ed evidenti a tutti? L’ospedale di Avezzano ormai da molti anni non è più in grado di rispondere adeguatamente a un bacino d’utenza che è tra i più numerosi della regione e solo grazie alla ammirevole professionalità e al sacrificio quotidiano del personale medico e paramedico tale presidio ha continuato a distinguersi per le eccellenze che mette a disposizione del pubblico».

«Nei prossimi giorni – conclude Iampieri – mi farò promotore di un incontro con i sindaci della provincia dell’Aquila affinchè tutti insieme si possa avviare una mobilitazione che ribadisca, una volta per tutte, la necessità irrinunciabile di nuove e moderne strutture sanitarie sul nostro territorio».

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