L’Aquila e le sue ‘Ali spezzate’

9 febbraio 2015 | 15:33
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L’Aquila e le sue ‘Ali spezzate’

di Nando Giammarini*

Dopo il successo della mostra sul terremoto dell’Aquila tenutasi dal 23 gennaio al 9 febbraio 2015 alla biblioteca Rugantino di Roma, la stessa verrà replicata alla Casa della Cultura di Roma Villa De Santis, sita in via Casilina 665, nel V Municipio del Comune di Roma, dal 10 al 22 febbraio 2015 con orario dalle 15.00 alle 20.00 e il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 21.00.

La casa della cultura è un’istituzione culturale al servizio del territorio, con l’intento di far conoscere e divulgare la memoria e la cultura di Roma, città da sempre altruista, generosa e solidale, ad alta densità di abruzzesi. Essa, sensibile a quelli che sono i problemi di tutti i cittadini del mondo, è interessata alle iniziative volte a non far spegnere i riflettori sul drammatico sisma che ha colpito il vicino capoluogo abruzzese lo scorso 6 aprile 2009.

La manifestazione, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e le Biblioteche di Roma, ospiterà una mostra fotografica dal titolo: “Le ali spezzate, L’Aquila la città che non vuole morire”. In occasione del sesto anniversario del terremoto i Fotomani, un gruppo di amanti di fotografia di tutte le età fondato da Luciano Calvani, ha inteso dare con questa iniziativa un modesto contributo morale alla città e ai suoi abitanti che non ci sono più e a coloro che intendono tornarci a vivere. Loro si sono recati più volte all’Aquila e nei centri limitrofi immortalando, con le loro macchine fotografiche, ma soprattutto con la mente e il cuore, drammatici momenti di vita tra dolore e abbandono, morte e tenue ripresa dell’esistenza, smarrimento e desolazione, ma anche la grande voglia di ricominciare del popolo aquilano, fiero ed orgoglioso di avviare la ripresa come accadde nell’altro disastroso evento della Candelora del 1703 che provocò 6000 vittime.

Una bella manifestazione di elevato valore morale e artistico che auguriamoci sia confortata, come per la precedente edizione, da un vasta partecipazione di pubblico. In concomitanza con l’esposizione delle foto verranno organizzati, di volta in volta, eventi sull’argomento con contributi artistici culturali e sociali aperti a tutti.

Ad una mia precisa domanda sul motivo che li ha spinti in Abruzzo per il VI anniversario del terremoto il fondatore del gruppo ha così risposto: “Su quei luoghi c’eravamo perché non ci siamo dimenticati di loro e volevamo riportare con gli scatti l’attenzione su quanto è accaduto, sullo stato delle cose, su quanto ancora c’è da fare”.

All’inaugurazione sarà presente la professoressa Livia De Pietro, critico letterario, amica e conoscente di tanti abruzzesi essendo stata la relatrice ufficiale alla presentazione, in Campidoglio, del libro “I Gigli della Memoria”. Il curatore è Luciano Calvani e le fotografie sono di Bruna Croci, Claudia Vitali, Cristina Iorio, Emma Downing, Luciano Calvani, Maria Cristina Mastroeni, Maurizio Caronia, Mauro Eberspacher e Paola Brannetti.

Ben vengano simili iniziative poiché fin tanto che se ne parla, e si coinvolge la gente e la stampa, non scenderà mai il sipario sul dramma della nostra terra.

*lettore

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